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Costume
Giappo, non solo Campania ma espansione anche nel Lazio, Basilicata e Piemonte
Rinnovarsi per ripartire. Soprattutto dopo i danni causati dall'effetto pandemia. Un tempo, per cercare di concludere migliori affari, gli imprenditori puntavano all’estero. Oggi, per un ristoratore può bastare andare fuori dalla Campania: una delle regioni in cui il settore della ristorazione ha subito limitazioni spesso più restrittive di quelle emesse dal Governo. Ne è convinto Enrico Schettino, titolare di 18 ristoranti con il Gruppo Giappo, buona parte dei quali in Campania, dove oltre dieci anni fa tutto è iniziato.
 
Con il nuovo anno, infatti, Giappo ha già in previsione tre nuove aperture, da Nord a Sud: primaTorino, poi Potenza ed infine Roma, dove il gruppo Giappo Italia sarà presente sia con Giappo, il suo format tradizionale, che con i nuovi Giappoke e Baoburger. A queste faranno seguito altre inaugurazioni nel resto dello stivale come quella in Basilicata, dove la nuova società associata al franchising ideato dall’imprenditore napoletano è stata denominata, scaramanticamente, “Lockdown”.
 
“Si tratta -spiega Schettino- di una scelta aziendale che non era in programma un anno fa, ma che si è resa necessaria a seguito degli evidenti svantaggi subiti nella sola Campania. Pensiamo ad esempio all’ingente danno che tutti noi ristoratori abbiamo ricevuto durante il lockdown, quando non ci è stato consentito neanche il delivery come altrove, o all’ultima chiusura natalizia decisa a ridosso degli stessi giorni in cui, nel resto d’Italia, i ristoranti erano aperti. Trattandosi di un gruppo, la nostra competizione è con soggetti nazionali, che operano in mercati più sereni e con risultati di fatturato ovviamente diversi rispetto a chi è stato totalmente impossibilitato ad aprire. E chi fa l’imprenditore deve badare ai numeri, al di là di qualsiasi connotazione affettiva con il proprio territorio, dove in ogni caso prevederemo altre aperture appena la situazione lo renderà nuovamente possibile”.
 
Una decisione che coincide tristemente con il brutto episodio accorso al rider campano nelle scorse ore, laddove nel corso di questi dieci anni, aggiunge Schettino, “ho dato lavoro a 150 persone di cui l’80% campani e tra questi un ragazzo proprio di Scampia, che oggi grazie alle sue capacità di chef è arrivato a guadagnare fino a 3mila euro al mese. Anche a questo servono i corsi professionali che Giappo porta avanti a Napoli nell’unica scuola italiana di alta formazione per chef nipponici, che ripartirà invece l’11 gennaio con docenti di livello internazionale”.
 
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