L'ipocondria è il male del secolo. Ma ridere fa bene alla salute
Da Molière al comico francese Dany Boon, da Woody Allen a Freud. L'ipocondria è certamente nota da secoli, ma oggi più che mai è, come diceva il padre della psicanalisi, una "nevrosi attuale", alimentata da un ambiente favorevole. Se siamo inclini a ridere di fronte a una commedia sul tema, è perchè questo ci ricorda le nostre paure più profonde: la paura della malattia e della morte.
Di ipocondria parla il film "Supercondriaco - Ridere fa bene alla salute" di Dany Bloom, attore e comico francese dei record con il suo film "Giù al Nord". La pellicola, in arrivo nelle sale dal 13 marzo, distribuita da Eagle Pictures, racconta la storia di un 40enne che soffre di ipocondria cronica. Il suo unico amico è il dottor Dimitri Zvenska, che cerca di aiutare l'amico/paziente con un rimedio: facilitarlo nel trovare la donna della sua vita, organizzando cene a casa sua, obbligandolo a fare sport e istruendolo sulle tecniche di seduzione.
Il film dà l'occasione di riflettere sull'ipocondria come male del secolo. Più di un francese su dieci soffrirebbe della paura di avere una malattia o di svilupparne una anche quando nessun segno è presente, secondo uno studio Ifop-Capital imagea pubblicato questa settimana. Ma attenzione: negli ipocondriaci veri questa ossessione provoca una sofferenza reale.
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"E 'vero che la questione della salute non è mai stata così angosciante", ha detto al quotidiano Le Figaro il professor Michel Lejoyeux, psichiatra presso l'Ospedale Bichat di Parigi e autore di "Réveillez vos désirs" ."Oggi i dati sanitari sono contraddittori. Basti pensare al caso dei vaccini: se mi faccio vaccinare ci sono dei pericoli, se non lo faccio ce ne sono altri".
La paura della malattia è alimentata anche dalla copertura mediatica delle campagne di salute pubblica. "Durante una campagna sull'ictus o sulla spondilite anchilosante, molti pazienti vengono a chiedere, credendo di essere vittime di queste malattie", speiga sempre a Le Figaro Vincent Renard, Presidente dell'Unione degli insegnanti di Medicina Generale.
Ma difficilmente il medico riuscirà a rassicurare questi pazienti particolari. Credendo di essere malati, gli ipocondriaci sono alla ricerca di esami sempre più sofisticati per confermare la loro diagnosi. Il rischio è che, non riuscendo i medici a opporsi, nasca una spirale costosa dal punto di economico e soprattutto psicologico, perché ogni esame può diventare fonte di nuove paure.
Come curare allora un ipocodiraco? Secondo gli psicologici l'ipocondriaco non sa investire in altro che sulla sua salute. Quindi, bisogna cercare di 'fare concorrenza' a questa tendenza insegnandogli a riattivare desideri positivi, dall'imparare a ballare il tangoal trovare l'anima gemella come avviene nel film.
