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Costume
Milano Fashion Week 2018, Elisabetta Franchi s'ispira a Monica Vitti. FOTO

La moda degli anni ’70 ha segnato un decennio di grandi rivoluzioni; erano gli anni in cui le donne gridavano il proprio potere attraverso le manifestazioni, la minigonna, la ribellione. Quando forza e determinazione si esprimono con una risata, si fa strada la donna simbolo di questa collezione. Una femminilità messa in risalto da spontaneità, sagacia e ironia, che sa essere se stessa, consapevole che l’umorismo è la sua vera potenza, girando a testa alta nel mondo tutto al maschile in cui si trova.

È Monica Vitti a incarnare lo spirito di questa collezione. In lei convergono carisma, grande fascino e un’intelligenza viva, capace di parlare con leggerezza lasciando trapelare una profondità di spirito che le è propria. Ricca di una bellezza che non basta per raccontarla, in questa collezione Elisabetta Franchi vede affermarsi questa musa, simbolo moderno di autenticità come unica espressione di sé. Una palette vivace e variegata è il punto forte della collezione: un’esplosione di colori ricchi crea combinazioni di grande impatto su abiti e accessori.

La corposa consistenza del gianduia domina gli accessori di gusto seventies, mentre il soffice candore delle nuance zucchero filato si mescola a toni decisi come mosto, pavone e petrolio, riversandosi nelle lunghezze di abiti e pantaloni a palazzo. Gli ocra giocosi si alternano al vivido lampone, i fiocchi sui colletti assumono volumi plastici, il tweed si accosta al naplack in un moderno mix-and-match e i coloratissimi accessori in resina diventano irriverenti protagonisti su borse, scarpe e gioielli. Vistosi e appariscenti, i geometrici intrecci delle stampe multicolor diventano losanghe e linee diagonali, conferendo movimenti optical ai tessuti fluidi. I capispalla oversize poggiano su bluse luccicanti mentre fluidi chemisier svelano ad ogni passo gli altissimi stivali cuissard, lucidi come le cinture plastiche che delineano silhouette iper glamour.

Un mix di colori, stili e accessori che vestono la grinta della nuova donna Seventies by Elisabetta Franchi. I capi iconici della collezione sfileranno in passerella reinterpretati in versione petit e faranno parte della stagione FW18 ELISABETTA FRANCHI “La mia Bambina”.

 

ANIMALI: APPELLO STILISTA FRANCHI A MUSUMECI, BASTA CARNEFICINA CANI

 

Un accorato appello al Presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, a porre fine "una volta per tutte alla carneficina" è stato rivolto, con pagine intere acquistate sui quotidiani nazionali e regionali, dalla stilista Elisabetta Franchi. Negli ultimi giorni, solo a Sciacca, nell'agrigentino, sono state decine cani trovati morti per avvelenamento, ma anche in altre città. Da qui la decisione della nota stilista e "animalista", come si descrive la stessa, Elisabetta Franchi, noto marchio di moda, di rivolgersi direttamente al Governatore siciliano. "Faccio appello al Presidente della Regione siciliana Musumeci - dice Franchi nelle pagine acquistate sui quotidiani - che oltre ad avere aderito al programma Lav, ha dichiarato di volere adottare degli strumenti legislativi e amministrativi necessari per rendere più efficace la lotta al randagismo, così da mettere fine a questa carneficina". Franchi non parla solo della Sicilia. Si dice "indignata e profondamente addolorata per quello che sta accadendo ai cani randagi in alcune regioni d'Italia, in Sardegna, Calabria, Campania, Puglia e in particolar modo in Sicilia, dove il randagismo non è stato gestito adeguatamente dalle autorità competenti". E dice che in "queste regioni il fenomeno è fuori controllo, basti pensare che sul territorio siciliano, i cani senza famiglia e non detenuti in canile, nel 2016 sarebbero 39.450 a fronte di sole 5.266 sterilizzazioni effettuate". "Nella sola provinca di Agrigento sempre nel 2016 la popolazione canina vagante sul territorio è stimata in 2.500 cani e sono state effettuate solo 187 sterilizzazioni. Un numero davvero esiguo", denuncia la stilista.

"Questi avvenimenti registrati negli ultimi giorni in Provincia di Agrigento - denuncia ancora la stilista - che hanno acquisito una grande rilevanza mediatica, ritrovandosi in primo piano tra i fatti di cronaca, parlano di strage di massa di queste povere creature senza parola". E ricorda che le "principali associazioni animaliste come Lav, Leidaa, Oipa e Lndc, si stanno battendo per fermare queste atrocità". "Mi unisco alla Lav - conclude Elisabetta Franchi - che sta predisponendo una denuncia contro ignoti e pretende indagini accurate affinché i responsabili di questi crimini siano individuati e finalmente puniti". Nei giorni scorsi, dopo la strage di cani di Sciacca, il Governatore siciliano Nello Musumeci, aveva ribadito: "L'avvelenamento dei cani a Sciacca è un atto di grave inciviltà che merita la condanna di tutti. Amare un animale d'affezione non è un dovere, ma rispettarlo sì. Confidiamo nel lavoro degli inquirenti e, ove venissero individuati gli autori del vile gesto, il governo della Regione non esiterebbe a costituirsi parte civile nei relativi giudizi". "Al tempo stesso - continuava Musumeci - non può eludersi il fatto che questa triste vicenda ponga l'accento sul dilagante fenomeno del randagismo in Sicilia. Servono iniziative, anche legislative, immediate e risolutive. Per la prossima settimana, ho fissato un incontro con le autorità veterinarie regionali e con le più rappresentative associazioni di volontariato per trovare soluzioni condivise". Adesso l'appello della stilista Elisabetta Franchi.

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