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Costume
Punto di rottura: un corto sul delicato rapporto tra uomo, natura e tecnologia

Ghiacciai che si sciolgono inesorabilmente, allagamenti che distruggono interi quartieri, incendi che distruggono riserve boschive. E pochi giorni fa in Amazzonia un nuovo disastro ambientale si è consumato sotto gli occhi di tutti. Un indescrivibile incendio ha distrutto oltre 20mila ettari di vegetazione. Dallo scioglimento dei ghiacciai alla siccità, dalla desertificazione ai tanti eventi climatici estremi arriva il messaggio che interi ecosistemi stanno andando verso l’estinzione. Un’allarmante analisi dei ricercatori del National Center for Climate Restoration delineano nel 2050 “l’inizio della fine”: Il 35% della superficie terrestre, dove vive il 55% della popolazione mondiale, verrà investita per almeno 20 giorni l’anno da ondate di calore letali. E’ proprio a partire da questo scenario che viene raccontata una possibile “storia”. Ancora una volta la settima arte e’ il miglior strumento  per sensibilizzare l’opinione pubblica verso un tema che riguarda tutti. 

In questi giorni, sono in corso a Roma, a Palazzo Brancaccio e al Centro Sperimentale e presso il castello di Maenza, le riprese del cortometraggio “Punto di Rottura” diretto da Janet De Nardis e prodotto da Thinkfull in collaborazione con I Licaoni.  Nato da un’idea del comico Marco Passiglia, il racconto è ambientato in un prossimo futuro, dove la realtà virtuale permetterà agli esseri umani di vivere una quotidianità dignitosa. Nascosta nella propria abitazione, in attesa che vengano costruiti nuovi impianti di depurazione, per tornare alla “vita” di un tempo, una coppia di sopravvissuti affronterà il tema dell’urgenza di decidere se accettare la realtà prendendo atto dei propri errori, o continuare a sopravvivere nella finzione destinando l’umanità all’estinzione.  Il punto focale del cortometraggio è anche il quesito che in molti,  in questi giorni,  si stanno ponendo. È infatti arrivato il momento di acquisire consapevolezza della grande crisi ambientale e climatica che viviamo e delle nostre responsabilità. Nel cortometraggio Lidia e Manuel, i due protagonisti, sono interpretati da Lidia Vitale e Francesco Stella, mentre nei panni dei loro Avatar troviamo Francesco Ferdinandi e Sofia Bruscoli.

Janet De Nardis, giornalista e autrice televisiva, per la prima volta dirige, con maestria e sensibilità, un piccolo film, attraverso cui vuole dare voce alla necessità di affrontare i problemi con ogni azione quotidiana, ma soprattutto racconta l’amore  e la difficoltà nel donarsi all’altro per un progetto futuro sacrificando qualcosa di “bello e piacevole” in un tempo presente... L’essere umano è spesso disposto a qualsiasi azione pur di salvaguardare il proprio immediato piacere. E’ la conseguenza di un’epoca di consumismo estremo che spinge ogni individuo a credere di poter vivere un’esistenza perfetta anche senza bisogno del prossimo, in una “singletudine” esaltata e sempre più supportata dalla tecnologia che tenta di sopperire alle evidenti mancanze affettive della società.

 

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