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Costume
Samantha Cristoforetti, ecco la sua tuta spaziale

Semplice, sorridente, accattivante: così si è materializzata lunedì pomeriggio Samantha Cristoforetti davanti a una platea di giovani studenti curiosi di sapere come si riesce a diventare astronauti e come è la vita lassù, sulla ISS (International space station) tra le stelle, a 400 kilometri di distanza dalla terra. L’occasione è scaturita da una bella iniziativa che ha messo insieme l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI)  e il Museo: la consegna alla sezione Spazio del Museo della tuta indossata dall’astronauta italiana durante la sua brillante missione sulla ISS nel 2015.

I numerosi studenti, che si trovano al Museo per partecipare alle Olimpiadi della Robotica 2017, hanno letteralmente tempestato Samantha Cristoforetti di domande alle quali l’astronauta ha risposto sempre con estremo garbo e precisione manifestando un apprezzamento sincero, cercando di stimolare negli gli interlocutori un interesse per la scienza e per la ricerca, che non avrà forse convinto i presenti a seguire la carriera di astronauta, ma che ha certamente acceso nelle loro  menti una rinnovata curiosità verso le missioni spaziali e la ricerca nell’universo. Durante la conferenza l’astronauta ha anche illustrato il futuro prossimo e più lontano del programma dell’Esa (Agenzia spaziale europea), programma che prevede di portare esseri umani sulla luna e permettere la loro permanenza sul nostro satellite, dove verranno istallate unità abitative mobili, simili a camper, che consentiranno di poter vivere per tempi adeguati a fare le ricerche necessarie per programmare poi il salto più impegnativo: la missione umana su Marte. Ecco  la missione  sul pianeta rosso continua. Se tutto andrà come previsto, nel maggio del 2020 partirà la seconda missione di ExoMars. Ancora più ambiziosa e ancora più complicata. Porterà sul suolo marziano un modulo di discesa e il primo rover marziano europeo. Dopo l'atterraggio, il rover uscirà dalla piattaforma è inizierà la sua missione scientifica: cercare un sito dove potrebbe trovarsi materiale organico ben conservato, e analizzarlo.

Ma al di là dei futuri progetti che illustrano missioni ai limiti della fantascienza, quello che ha colpito durante l’incontro di ieri è stato il racconto di come una giovane donna decisa e determinata abbia scelto di dedicarsi a una professione così insolita e importante, e come dalle sue parole sia emerso che, in fondo, non è poi così stravagante fare l’astronauta anche se lo studio, l’impegno, lo spirito di sacrifico sono essenziali per raggiungere un traguardo tanto ambizioso. Samantha Cristoforetti, una donna, quasi una ragazza, semplice e minuta nasconde, sotto una femminilità indiscussa e un sorriso luminoso, una forza di volontà non indifferente, e a un bambino curioso che le chiedeva come si fa a diventare astronauta ha risposto molto semplicemente quale è stato il suo percorso: ingegnere, pilota, ricercatrice; presupposti indispensabili per fare poi la domanda per essere inclusa nei diecimila aspiranti astronauti. Infine la tanto sospirata risposta di accoglimento che ha segnato l’inizio della sua brillante carriera. Decisamente un grande esempio per tanti giovani, uomini e donne.         

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