Donne disibinite, ma c'è un tabù. Nessuna chiede: "Mi vuoi sposare?"
"Mi vuoi sposare?". Nella tua coppia lo ha chiesto l'uomo o la donna? Racconta la tua esperienza nel forum
Le donne sono sempre più intraprendenti. Prendono l'iniziativa tra le lenzuola, non hanno problemi a chiedere a un uomo se vuole avere una relazione, si scattano e condividono after-sex selfie, fanno sesso online, parlano di coppia sui media e sui social network senza pudore. Insomma sono padrone della vita di coppia e la sviscerano in pubblico senza problemi. La rivoluzione sessuale, e non solo, si è compiuta? Potremmo dire di sì, ma in realtà resta un punto "oscuro". Un tabù. Un momento della vita amorosa che per le donne resta intoccabile. E' quello in cui si chiede la mano al partner. La fatidica domanda "Mi vuoi sposare?" resta appannaggio dell'uomo. Le ragazze quella frase proprio non riescono a pronunciarla, anche se molte in realtà lo vorrebbero.
Oltre otto volte su dieci la domanda "Mi vuoi sposare?" resta appannaggio del sesso forte. Lo svela un recente sondaggio condotto dalla Associated Press negli Stati Uniti. Solo il 5% delle coppie intervistate ha ammesso che che è stata la donna a compiere il grande passo. Certo la mentalità sta cambiando: infatti tre quarti degli americani sono sempre più favorevoli all'idea che una femmina possa chiedere la mano al partner.
Tra il dire e il fare però... La pratica fatica ad adeguarsi alla teoria. Negli ultimi dieci anni il numero di donne che ha preso l'iniziativa non è aumentato. E sorprende che i giovani maschi sotto i trent'anni siano i più conservatori. Più di un terzo disapprova questo capovolgimento della tradizione, mentre le coetanee, che rivendicano libertà e autonomia, raramente fanno il grande passo, anche se sognano di poterlo fare.
Perché allora non superano questo imbarazzo? Lo spiega Ketherine Parkin, docente di storia alla Monmouth University nel New Jersey, che ha trovato una curiosa spiegazione negli archivi storici americani. All'inizio del Novecento una tradizione popolare permetteva alle donne di fare una proposta di matrimonio agli uomini solo nel corso di un anno bisestile, esattamente nel cosiddetto leap day, ovvero il 29 febbraio, che ricorre una volta ogni quattro anni. Questa usanza - conosciuta anche in Europa, per esempio in Francia come racconta Le Figaro - da un lato offriva alle donne l'occasione per accasarsi, ma dall'altro si trasformava in un potente boomerang perché diventava l'occasione per deridere le "zitelle ".
Katherine Parkin, analizzando articoli, annunci e cartoline americane dell'epoca, racconta di una cattiveria incredibile nei confronti delle donne single, per lo più ritratte come disperate, aggressive e brutte. Queste ragazze raramente hanno osato formulare la loro proposta di matrimonio e gli uomini si sono accaparrati l'esclusiva. un'esclusiva che, a quanto pare, è dura a morire.
