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Cronache
2 giugno, invasione di piazza Venezia. Le Frecce Tricolori volano al contrario

di Emma Evangelista 

Assembramenti e voglia di normalità vincono sulla paura del Covid, via del Corso piena di gente con il naso all’insù in attesa passaggio delle Frecce Tricolori che però al secondo passaggio sull'Altare della Patria, inondano il cielo con la bandiera italiana al contrario: invece che verde, bianca e rossa il cielo si tinge di rosso, bianco e verde.

Festa ridotta al minimo indispensabile per i 75 anni della nascita della Repubblica italiana i festeggiamenti, iniziati ieri in malo modo con il rinvio della cerimonia di intitolazione della piazza dell’Aventino dedicata all’ex presidente Carlo Azeglio Ciampi a causa dell’errore del marmista sul nome del presidente, si sono avvicendati con il consueto omaggio alla salma del milite ignoto da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e con lo schieramento delle rappresentanze delle forze armate e dei corpi militari e civili in forma statica.

Fu Ciampi (Azeglio e non Azelio) a reintrodurre la parata
Fu proprio Ciampi a reintrodurre la celebrazione con la Rivista Militare lungo i Fori, quest’anno ancora chiusi al pubblico per il Covid.  Nonostante i divieti di assembramento il Paese e la Capitale sembrano voler tornare alla normalità e riconquistare anche la celebrazione del 2 giugno: tantissime le persone assiepate lungo le vie del centro intorno al Vittoriano in attesa del Presidente e de passaggio delle frecce tricolori in omaggio alla Repubblica e al milite ignoto che quest’anno festeggia i 100 anni.

Mattarella lascia la vecchia Flaminia
Era il 1921 Quando tra le tante venne scelta da una madre la salma che sarebbe dovuta essere mangiata a ricordo del sacrificio di tutti i soldati e i connazionali caduti; a ricordo anche l’esecuzione della canzone del Piave da parte delle bande militari presenti in piazza. Tanti piccoli particolari quest’anno hanno caratterizzato una festa che sarebbe dovuta essere di basso profilo ancora a causa della pandemia: dalle Forze Armate schierate lungo tutto il percorso dal Quirinale a piazza Venezia come un cordone in rappresentanza dei corpi dello Stato all’arrivo del presidente della Repubblica nella macchina blindata e non come negli anni scorsi con la lancia Flaminia scoperta, hanno ridimensionato l’evento.

I Carabinieri senza cavallo
Anche i corazzieri che scortavano la macchina presidenziale quest’anno erano motorizzati e il pubblico ha lamentato l’assenza dei bellissimi cavalli del corpo scelto dei Carabinieri a tutela del presidente. Ultimo colpo di scena alla fine della cerimonia, che solo i più attenti e coloro che sono rimasti a farsi selfie di fronte all’altare della Patria hanno potuto notare, il corpo scelto delle crocerossine  che non ha rinunciato a essere testimone del proprio passaggio e ha fatto la propria parata marciando sulla piazza, tra ciclisti e curiosi, e schierandosi di fronte alla base del vittoriano ha reso  omaggio. Tutti, poi, con la testa all’insù per il doppio passaggio delle Frecce Tricolore che hanno ammantato via del Corso con la Bandiera.

L'inno nazionale scalda i cuori
Il momento più commovente della cerimonia 2021 sicuramente Quello dell’intonazione dell’inno nazionale da parte di tutto il pubblico in attesa della cerimonia: un coro unitario di voci sull’inno di Mameli ha ricordato ai molto presenti il valore di quell’unità nazionale tanto richiamata da Mattarella e dal presidente Mario Draghi.

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