"Portato dalla mamma in Kazakhstan. Mio figlio è sparito nel nulla" - Affaritaliani.it

Cronache

"Portato dalla mamma in Kazakhstan. Mio figlio è sparito nel nulla"

Giovanni Paolo Bocci non può più vedere il suo bimbo portato via dall’Italia dalla mamma kazaka condannata nel nostra Paese per sottrazione di minori

Adelio, bimbo sottratto al papà italiano dalla mamma in Kazakistan e sparito

Giovanni Paolo Bocci da anni non può più vedere il suo bimbo, Adelio Giovanni Bocci, nato a Taraz (Kazakhstan) nel 2013, portato via dall’Italia nel 2015 contro la volontà del padre dalla mamma kazaka, condannata nel nostro Paese per sottrazione di minori, destinataria di mandato di cattura internazionale e richiesta di estradizione. Una storia di profonda sofferenza e interminabili battaglie legali: da anni l'uomo, tecnico specializzato residente a Brindisi, combatte per rivedere il piccolo Adelio, appoggiato anche dai tribunali italiani, senza risultati. 

LA STORIA TAPPA PER TAPPA

Adelio Giovanni Bocci è un bimbo nato a Taraz (Kazakhstan) il 15.09.2013, con passaporto rilasciato dalla Repubblica italiana il 23.04.2015, perciò cittadino italiano a tutti gli effetti. 

Nell'ottobre del 2015 il bambino viene sottratto dalla madre, Aigul Bolatovna Abraliyeva nata a Taraz il 10.07.1982, dall'abituale residenza a Brindisi e trasferito senza alcuna autorizzazione del padre. Per i detti fatti, il Tribunale di Brindisi, con sentenza n. 368/2017, ha condannato la sig.ra sig.ra Abraliyeva Aigul alla pena di 2 anni di reclusione (senza condizionale) e alla sospensione della responsabilità genitoriale per il delitto di cui all’art. 574 bis c.p. con condotta perdurante dal 29.10.2015. Tale sentenza è irrevocabile dal 2.03.2017 e resa esecutiva. Peraltro, nel mese di gennaio del 2018, Il Ministero della Giustizia Italiano ha disposto un mandato di cattura internazionale nei confronti della sig.ra Abraliyeva Aigul, e sempre su disposizione del Ministero l’Interpol ha emesso quella che viene definita una “red notice” ossia segnalazione rossa con richiesta di rintracciare la donna 

Un'istanza di aggiornamento di ordine di esecuzione per la carcerazione ed estradizione della Ahraliyeva Aigul e per rientro del minore italiano è stata predisposta dai legali della famiglia del bimbo, con riscontro formale avvenuto, da parte della Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Lecce, il 19 luglio 2018. 

Il padre, Giovanni Bocci, di fatto non ha contatti con il figlio, salvo qualche video chiamata attraverso cui ha potuto riscontrare che il piccolo non gode della dovuta assistenza e del dovuto sostegno. 

A tal proposito si sottolinea il fatto che in data 13 dicembre 2017, presso il Dipartimento di Tutela dei minori di Taraz, si è tenuta la seduta dedicata al caso del piccolo Adelio, incentrata sul diritto di visita ai sensi della Convenzione dell'Aja del 1980 sugli aspetti civili della sottrazione internazionale di minori. In quella circostanza si chiedeva al Dipartimento di riconoscere la possibilità del padre di stare con il figlio e di portarlo con sé in Italia per limitati periodi tempo. 

Nonostante Il Kazakistan abbia aderito alla suddetta Convenzione il 3 giugno 2013, il Dipartimento di Taraz ha completamente disatteso l'istanza sul diritto di visita ai sensi della Convenzione. 

L'organo amministrativo ha deciso che il padre Giovanni potrà esercitare il suo diritto di visita soltanto in Kazakhstan, alla presenza della madre, ipotesi resa vana considerato che l’ex coniuge non consente al padre di vedere il bambino.