Affaritaliani compie 25 anni. "Che cos'è Internet?", chiedevano in tribunale
La prima puntata del racconto in pillole (curiose e divertenti) del direttore Angelo Maria Perrino sulla storia di Affaritaliani.it
Finché la matassa giuridica fu sbrogliata l’11 aprile di quel lontano 1996, l'anno del primo governo Prodi e dell'Ulivo, delle prime elezioni libere nella Federazione Russa, mentre in Giappone viene lanciato il Nintendo, l'Australia legalizza l'eutanasia, in Uk Diana cessa di essere reale, i due democratici Bill Clinton e Al Gore si sfidano per la corsa alla Casa Bianca, Umberto Bossi proclama l'indipendenza della Padania, Fidel Castro arriva in visita in Vaticano, l'AIDS segna per la prima volta un decremento dei decessi, si scioglie il gruppo britannico dei Take That, Il Postino di Massimo Troisi vince l'Oscar per la colonna sonora, Osama bin Laden scrive The Declaration of Jihad...
In quel lontano 1996 del secolo scorso, la giovane Ilaria riuscì a ottenere il battesimo legale e l'agognato timbro del tribunale di Milano, il riconoscimento giuridico e l'autorizzazione legale per Affari Italiani (così si scriveva allora) la prima testata digitale. Fu necessario un piccolo escamotage giuridico, concordato con gli uffici del Palazzone: ogni sei mesi noi di Affari Italiani ci saremmo impegnati a consegnare in tribunale una copia stampata del neonato giornale.
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