Gli albergatori contro le agenzie online: commissioni troppo gravose
Si fa sempre più tesa la situazione tra gli albergatori e i grandi portali che gestiscono le prenotazioni online. Già il Consiglio Direttivo della Federalberghi aveva deliberato all’unanimità di ricorrere all’Antitrust contro le OLTAs (On Line Travel Agencies). Il punto centrale del ricorso è l’annullamento delle clausole vessatorie che i grandi portali di prenotazione impongono agli alberghi, distorcendo le regole del libero mercato ed assoggettando le imprese ad un regime di commissioni sempre più gravoso.
Inoltre, secondo gli albergatori, "tali clausole determinano barriere alla concorrenza che impediscono l’ingresso nel mercato di nuovi operatori dell’intermediazione, a tutto svantaggio dei consumatori finali. Ad esempio, la clausola di parity rate, che vieta agli alberghi di pubblicizzare prezzi inferiori a quelli esposti sui grandi portali di prenotazione, priva i turisti della possibilità di ottenere condizioni più favorevoli rivolgendosi direttamente all’albergo o ad altri intermediari che sarebbero disposti ad applicare commissioni più basse".
"E’ come se tra l’albergatore e il cliente si frapponga sempre il portiere e imponga ad entrambi il prezzo che vuole lui senza che le due parti possano svincolarsi", si è sfogato Alessandro Nucara, direttore generale, di Federalberghi, che aveva definito Booking.com ed Expedia.com come due intermediari troppo ingombranti che con la loro straordinaria indicizzazione su Google sarebbero capaci di porre un limite alla concorrenza. Che aggiunge: "Se prima di Capodanno mi trovo con 30 camere libere, e voglio venderle perché comunque ho il personale già stipendiato, non posso scontarle a 70 se il sito mette 80 come miglior prezzo".