Terrorismo, Alfano: in Italia siamo tranquilli - Affaritaliani.it

Cronache

Terrorismo, Alfano: in Italia siamo tranquilli

Il Ministro dell’Interno Alfano, intervistato su SkyTg24, ha cercato di contenere gli allarmismi circa un possibile attacco terroristico in Italia: "Nel nostro Paese si può stare tranquilli, il sistema di intelligence funziona: in ogni caso nessun Paese è a rischio zero". Riguardo invece il suo ruolo in relazione ai rischi per il Giubileo dichiara:  "Me ne frego assolutamente dei rischi personali, se perdo il posto di ministro: quello che mi sta a cuore è la questione sicurezza". Previsioni pessimistiche, ricorda, erano già state fatte per l’Expo “dove alla fine abbiamo avuto oltre 20 milioni di visitatori e solo qualche episodio di piccola cronaca”. “Il loro obiettivo è non farci stare bene” ha continuato “Io non sono per drammatizzare, né per sottovalutare. Occorre realismo: ieri ero al concerto di Tiziano Ferro, c'erano migliaia e migliaia di ragazzi con tanta voglia di divertirsi, cantare e dire che hanno una grande voglia di vivere". "Il mio pensiero è stato che la nostra voglia di vivere, di essere italiani, conservare le nostre abitudini è più forte della paura".

Tra i temi affrontati nell’intervista anche quello sull legame tra terrorismo e mafia. "Un legame diretto e netto fra terrorismo e criminalità organizzata non è emerso in termini netti", ha detto Alfano e commentando le minacce di morte ricevute da Cosa Nostra ha proseguito: "me l'hanno giurata ma non me ne curo". Il Ministro ha quindi proceduto elencando tutti i provvedimenti che sono stati adottati contro la criminalità organizzata, compreso la stabilizzazione del  41 bis. “Abbiamo stabilizzato il carcere duro e fatto alcune leggi importanti riguardo alle aggressioni patrimoniali: prima quando il boss moriva, i figli potevano beneficiare dei suoi beni illecitamente accumulati, e così si faceva sparire soldi; abbiamo irrobustito le norme del 41 bis e le abbiamo rese stabili. Abbiamo fatto una serie di cose per cui me l'hanno giurata fin da quando ero ministro della Giustizia. Non me ne sono curato allora e non me ne curo adesso".

Per quanto riguarda Schengen, ha spiegato: "Occorrono alcune revisioni del codice Schengen per rendere più blindate le frontiere esterne. Ci sarà un immagazzinamento dati che comprimerà un po' la nostra privacy su alcuni aspetti ma è indispensabile in questo momento" perché "per difendere la nostra libertà dobbiamo rinunciare a un pezzo della nostra privacy". "Se vogliamo battere l'Is dobbiamo organizzare la reazione contro il finanziamento al terrorismo e poi al traffico di armi, ci stiamo muovendo in queste direzione" ha detto Alfano. "Nel gruppo di contrasto al finanziamento del terrorismo, l'Italia è Paese leader. Ci sono state già le prime riunioni con gli altri Paesi europei guidando noi il gruppo", ha concluso.