Michela racconta la sua storia ad Affari: "Sono stata amante di un prete" - Affaritaliani.it

Cronache

Michela racconta la sua storia ad Affari: "Sono stata amante di un prete"

Da uno scambio di email con il direttore di Affaritaliani.it Angelo Maria Perrino una clamorosa testimonianza da una donna coraggiosa, amante di un prete: "Per loro il sesso diventa un'ossessione".

Nella prima email, la lettrice scrive al direttore: "Ho letto l'articolo sulla donna di un prete. Anche io sono stata la donna di un sacerdote, per 4 anni. Anche io, come Chiara vorrei mettere in luce il problema del celibato dei preti e quanto sia doloroso avere una storia d'amore con questi uomini problematici".

Dopo la risposta del direttore Angelo Maria Perrino ecco la seconda email nella quale la donna racconta la sua storia

Buongiorno Direttore,

le rilascio questa mia testimonianza per far conoscere che nel clero, ci sono molte storie d'amore destinate ad essere sofferte, sia da parte dei sacerdoti che dalla parte delle loro donne. Non posso, per il momento rivelare la mia vera identità, in quanto ci sono ancora dentro e non voglio coinvolgere persone a me care. Su consiglio del mio avvocato, non farò i nomi di persone e luoghi, dato che è un momento molto delicato. Mi firmerò con un nome di fantasia, lei sa come mi chiamo, dato che le ho scritto dal mio vero indirizzo mail e mi fido di lei. La prego di comprendere.

Ecco la mia storia.

Ho avuto una relazione sentimentale con un sacerdote. Mi ero rivolta a lui su un sito di preti che “dovrebbe” aiutare spiritualmente le persone con problemi di fede.
Per questo motivo e con questa scusa, dopo vari contatti tramite email, il prete ha voluto il mio numero telefonico e il contatto su Skype, era diventato il mio padre spirituale. Ormai ci sentivamo sempre al telefono e fu normale aver voglia di conoscerci personalmente, così mi invitò a pranzo e poi in canonica. Per un mese mi corteggiò apertamente e un giorno, al telefono, prese coraggio e disse di amarmi.
Non sono stata io a fare il primo passo, anzi avevo paura di entrare in una situazione difficile e dolorosa, ma lui mi ha convinta e fatta innamorare con la sua dolcezza e il suo carisma. Siamo stati insieme 4 anni, i primi due molto belli.

Non gli avevo mai chiesto di lasciare il sacerdozio. Ho dato tutta me stessa a questo uomo, che mi copriva d'amore, regali, coccole, ma allo stesso tempo, vedevo che c'era qualcosa di strano nel suo carattere. Ma non ci facevo caso innamorata com'ero, ho accettato tutto da lui. Ho cambiato colore dei capelli, non mi truccavo e vestivo come voleva lui. Il fatto è, che non me lo ha mai imposto, aveva un modo molto dolce per manipolarmi. Che dire…avevo incontrato il principe azzurro. Poi, non essendo sua parrocchiana, non lo vedevo come un prete ma solo come un uomo, il mio uomo. Era appassionato, avevamo raggiunto un'intesa bellissima in ogni campo, mi diceva che il nostro amore era voluto da Dio ed ero diventata sua moglie e saremmo stati insieme fino alla fine dei nostri giorni e se ci fosse stata l'eliminazione del celibato del clero, saremmo andati a vivere insieme. Dio mio, come ero felice! Come ero ingenua! Mi telefonava molte volte al giorno e stavamo sempre insieme alla sera, quando non aveva impegni, a volte veniva da me ma soprattutto ero io che andavo a dormire da lui e se non ci vedevamo, stavamo ore al telefono, fino ad addormentarci. Poi un giorno, lui cambiò il suo atteggiamento, iniziò a farmi star male, diceva che io ero stata mandata da satana, poi, si pentiva e mi diceva di non lasciarlo. Mi controllava, mi puniva con il suo silenzio quando c’era qualcosa che non andava bene a lui, non sapevo mai come comportarmi, avevo paura di perderlo, così mi sono rivolta ad uno psicologo che mi mise in allarme. Avevo a che fare con un prete manipolatore, narcisista perverso. Mi destabilizzava alternando momenti di dolcezza e altri di freddezza , sa il detto: bastone e carota.
Quello che non riuscivo a capire perché un sacerdote, che doveva avere un'alta spiritualità, mi facesse soffrire così tanto. Negli ultimi due anni l’ho lasciato tante volte e lui mi riprendeva sempre chiedendomi scusa e poi dopo un po', ricominciava a farmi star male.
Per lui stavo perdendo la gioia di vivere. Mi aveva demolito nell'anima, mi ha danneggiata psicologicamente e anche economicamente, mettendomi i bastoni fra le ruote nel il mio lavoro. Mi allontanava dagli amici. Quando ho deciso di lasciarlo definitivamente, ha iniziato a diventare sempre più cattivo, ma non perché fosse geloso o mi amasse, ma perché avevo scoperto la sua vera natura. Sarei rimasta per sempre con lui, anche senza poterlo fare alla luce del sole ma dovevo stare ai suoi tempi e voleva vedermi di meno, inventandomi tante scuse. Un giorno ho scoperto che aveva intrallazzi in internet con altre donne. Forse erano solo virtuali, non lo so, fino ad un mese fa, mi aveva giurato su Dio, che ero stata l’unica donna. Poi, dopo l’ennesima sua cattiveria, sono andata dal Vescovo, informandolo della situazione. Non avrei mai voluto fare questo ma sono stata costretta, per difendermi da un uomo senza empatia, mi aveva presa in giro per 4 anni e non me ne ero accorta. Sì, c’erano stati dei campanelli d’allarme ma, quando si è innamorati, certe cose non si vogliono vedere.

Lo amavo, lui no anche se ha continuato fino all’ultimo a dirmi ti amo. Ma quelle parole erano vuote come lui. Ho deciso di parlare della mia storia perché voglio che si sappia che il celibato obbligatorio dei preti e tutto quello che mettono loro in testa, quando frequentano il seminario, li rende uomini problematici e come ha detto giustamente Carmelo Abbate il sesso diventa per loro una ossessione e questa è pura Follia! Ho iniziato a scrivere un libro su questo problema. Sarà difficile pubblicarlo ma ci proverò. La terrò informata.

Grazie.

Michela (nome di fantasia)