Antitrust, sanzione da 3 milioni per Whatsapp: utenti raggirati sui dati - Affaritaliani.it

Cronache

Antitrust, sanzione da 3 milioni per Whatsapp: utenti raggirati sui dati

Sanzione da 3 milioni per WhatsApp:

Antitrust: sanzione da 3 milioni per WhatsApp

Sanzione da 3 milioni per WhatsApp: lo ha stabilito l'Antitrust, in quanto il sistema di messaggistica piu' famoso del mondo "ha indotto gli utenti a condividere i loro dati con Facebook".

L'altro procedimento istruttorio, avviato, nei confronti di WhatsApp, per presunta vessatorieta' di alcune clausole del modello contrattuale sottoposto all'accettazione dei consumatori che vogliano usufruire dell'applicazione WhatsApp Messenger, si e' concluso con l'accertamento della vessatorieta' delle disposizioni che prevedono: esclusioni e limitazioni di responsabilita' in capo a WhatsApp molto ampie e assolutamente generiche, inclusa quella che discende dal proprio inadempimento; la possibilita' di interruzioni del servizio decise unilateralmente da WhatsApp senza motivo e senza preavviso; il diritto generico esercitabile da WhatsApp di risolvere il contratto/recedere in qualsiasi momento e per qualsiasi motivo e non consentire piu' all'utente l'accesso/utilizzo dei servizi, senza prevedere un analogo diritto per il consumatore; il diritto generico esercitabile da WhatsApp di introdurre modifiche, anche economiche, dei Termini di Utilizzo senza che nel contratto vengano preventivamente indicate le motivazioni sulla base delle quali la societa' si vincola ad apportare le modifiche e senza neppure prevedere modalita' per informarne in maniera adeguata l'utilizzatore, unitamente alla previsione del meccanismo di "silenzio assenso" che fa discendere l'accettazione dei nuovi Termini anche solo dalla mera inerzia inconsapevole dell'utente; quale legge applicabile al contratto e alle controversie quella dello Stato della California e quali unici fori competenti per la risoluzione delle controversie il Tribunale Federale degli Stati Uniti della California settentrionale o il Tribunale dello Stato della California; un generico diritto esercitabile da WhatsApp di recedere dagli "ordini" e di non fornire rimborsi per i servizi offerti, senza precisare in modo chiaro il contesto in cui tali operazioni si esplicherebbero; la generale prevalenza del contratto scritto in lingua inglese, in caso di conflitto con la versione tradotta in lingua italiana (accettata dall'utente), senza prevedere la prevalenza dell'interpretazione piu' favorevole al consumatore, a prescindere dalla lingua in cui la clausola e' redatta.