Parigi, attentati: 128 morti. Italia, alzato il livello di allerta - Affaritaliani.it

Cronache

Parigi, attentati: 128 morti. Italia, alzato il livello di allerta

Parigi torna sotto l'attacco del terrorismo islamico. Era successo all'inizio del 2015 con la strage a Charlie Hebdo, è accaduto venerdì sera intorno alle 22. Sette attacchi contemporanei, kamikaze allo stadio, sparatorie in luoghi pubblici e presa di ostaggi in un teatro dove era in corso un concerto rock. Sarebbero almeno 128 i morti - per la maggior parte spettatori del concerto - e 300 i feriti, di cui 80 in modo gravissimo. Secondo la procura gli attentatori deceduti sarebbero 8, ma è possibile che altri complici siano in fuga. Stando a quanto riferisce Bfm-Tvn, sul corpo di uno degli attentatori kamikaze è stato trovato un passaporto siriano, mentre vicino al cadavere di un altro attentatore che si è fatto esplodere vicino allo Stadio di Francia, gli investigatori hanno trovato un passaporto egiziano. Identificato un terzo autore degli attentati a Parigi. Secondo Europe 1 è un cittadino francese di 20 anni, già noto ai servizi di sicurezza e schedato per la sua vicinanza con gli ambienti islamici più radicali e ritenuti a rischio. Il kamikaze, secondo quanto si apprende, era nato nella banlieue parigina, a Courcouronnes.

Più azioni simultanee, allo Stade de France, in Boulevard de Charonne, Boulevard Voltaire, Rue Alibert, Rue de la Fontaine au Roi e soprattutto alla sala da concerti Bataclan, nell'XI arrondissement, dove un centinaio di persone sono state prese in ostaggio. Le teste di cuoio hanno effettuato un blitz e ucciso almeno tre terroristi, poi la terribile scoperta: nel locale anche un centinaio di cadaveri. Tre esplosioni attorno allo Stade de France, alla periferia di Parigi, dove era in corso l'amichevole Francia-Germania, con il presidente francese François Hollande portato via dalla tribuna e la gente a cercare sicurezza entrando in campo. Allo stadio sarebbero entrati in azione uno o due kamikaze, mentre la terza esplosione sarebbe dovuta a una bomba piazzata in un fast food. Un'ulteriore sparatoria si è verificata a Les Halles.

Anche se manca una rivendicazione ufficiale, canali riconducibili allo Stato Islamico lo affermano con certezza, parlando di "vendetta per la Siria" in riferimento alle missioni aeree della Coalizione internazionale. Ma la matrice era apparsa già chiara: testimoni avevano riferito di aver sentito gli aggressori inneggiare ad Allah durante l'assalto al Bataclan, mentre sparavano sulla folla presente al concerto.

E in Italia è stato alzato il livello di allerta: "Abbiamo reso immediatamente operativa la disponibilità di 700 militari per Roma", ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, al termine della riunione al Viminale del Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica: "Abbiamo elevato al secondo livello l'allerta nel nostro Paese".

Una ragazza italiana risulta al momento "irrintracciabile". Si tratta di una 28enne veneziana che si trovava a Parigi per motivi di studio. La richiesta di notizie della giovane, Valeria Solesin, è stata fatta in rete da parte di una amica ed è rimbalzata sui siti dei media locali. La giovane era al Bataclan con il fidanzato ed alcuni conoscenti. Durante la fuga i due si sono persi di vista e della giovane non si sarebbe saputo più nulla. Valeria Solesin è dottoranda all'Università Paris 1/a ed esperta in welfare e diritto femminile. La madre della giovane ha dichiarato che non risulta nella lista delle vittime.

La reazione ufficiale è durissima. Il presidente Francois Hollande - che ieri era probabilmente tra gli obiettivi degli attacchi, perché era presente allo Stade de France per un incontro di calcio tra Francia e Germania - è tornato a parlare alla nazione in diretta tv: "È un atto di guerra pianificato dall'esterno con complicità interne", un "atto di guerra compiuto dall'esercito dell'Is". Il presidente francese, al termine di un Consiglio di Difesa all'Eliseo a cui hanno partecipato vari membri del governo, ha annunciato che lunedì si rivolgerà lunedì alle due camere del Parlamento, riunite in Congresso, al castello di Versailles, per informare sulle misure che intende adottare. Hollande ha annunciato anche una mobilitazione delle forze di sicurezza e dell'esercito "al maggior livello possibile", il che significa che nei prossimi giorni i militari pattuglieranno le strade di Parigi. "Sono state prese tutte le misure di protezione dei nostri cittadini e del nostro territorio", ha sottolineato. Parlare dinanzi al Parlamento costituito in Congresso nel palazzo di Versailles è una misura molto poco frequente nella Repubblica francese.

Intanto, lo stato d'emergenza annunciato ieri, con la chiusura delle frontiere, sta avendo i primi effetti: ore di coda in uscita dagli aeoporti, rafforzati i controlli alle frontiere del Frejus e del Monginevro, che sono comunque aperti. Resta chiusa, fino a nuova disposizione, la Torre Eiffel, il sito-simbolo della città di Parigi.

STRAGE DI PARIGI, IL VIMINALE ALZA L'ALLERTA AL SECONDO LIVELLO

Il giorno dopo gli attentati di Parigi, l'allarme sicurezza in Italia è altissimo. Il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha annunciato che è stata elevata l'emergenza al secondo livello che consente l'assetto operativo dei reparti speciali e l'intervento immediato e il coinvolgimento delle forze speciali militari. E' il livello che precede quello massimo, che viene decretato durante un attacco in corso. "Nessun Paese è a rischio zero - ammette Alfano - ma finora la nostra intelligence ha funzionato". Rafforzati i controlli alle frontiere, in particolare sul confine con la Francia. A proposito del Giubileo, è stata resa immediatamente operativa la disponibilità di 700 militari per Roma.

Espulsioni islamisti. Il titolare del Viminale ha detto che i presunti islamisti espulsi sono stati 55. Uno anche stamattina. Sono stati espulsi imam che inneggiavano alla violenza antisemita. "Un conto è difendere la libertà di culto, un altro conto è inneggiare all'odio e alla violenza antisemita. Espulsi anche chi iman non sono, ma progettavano attentati terroristici in Italia e hanno assunto consenso verso l'Is".

Il messaggio all'Islam in Italia. Il ministro s'è poi rivolto alla numerosissima comunità islamica in Italia. "Noi italiani - ha precisato Alfano - non abbiamo mai provocato nessuno. Non abbiamo mai confuso la fede religiosa con chi spara e con gli assassini. Chi prega va difeso nella sua libertà di preghiera se non è colluso con chi spara. Gli islamici italiani devono sapere che il nostro è un grande Paese che riconosce la libertà di culto che difendiamo. Ma chi sbaglia viene espulso o arrestato".

I musulmani in Italia un milione e 800mila. Secondo Massimo Introvigne, uno dei massimi studiosi delle religioni (fondatore del Cesnur), i musulmani cittadini italiani nel 2015 sono 245.600, la terza minoranza religiosa dopo i protestanti (442.000) e i Testimoni di Geova (422.000). Si tratta solo dei cittadini italiani, compresi quelli che hanno acquisito la cittadinanza negli ultimi anni ("da un quinto a un quarto di loro - spiega Introvigne - sono di origine marocchina"), cui vanno aggiunti un milione e seicentomila musulmani presenti fra gli immigrati non cittadini residenti sul territorio italiano. In totale, oltre un milione e ottocentomila musulmani sono presenti in Italia.

L'immigrazione. "Sarebbe contro-intuitivo eslcudere infiltrazioni", ha ammesso Alfano. Poi, ha precisato: "I controlli funzionano, abbiamo avuto l'evidenza di un tunisino condannato. Espulso. E poi arrestato quando è tornato". Abbbiamo fatto un grande lavoro sulle registrazioni degli arrivi, i risultati sono straordinari, lavoriamo per arrivare a una percentuale del cento per cento delle identificazioni che, però, è un risultato neppure raggiunto in Germania visto l'enorme flusso di arrivi.

Proselitismo in carcere. Uno dei temi che maggiromente inquieta da sempre l'intelligence è il rischio che la popolazione musulmana detenuta nelle nostre carceri possa essere oggetto, durante la detenzione, di proselitismo da parte del radicalismo islamico. Per questo il Viminale ha disposto una intensificazione del monitoraggio all'interno delle prigioni con l'ausilio della Polizia Penitenziaria e l'utilizzo di mediatori culturali che parlano arabo.

I numeri del contrasto. Nel 2015, ha fatto sapere il ministro dell'Interno, nell'ambito dell'attività dell'antiterrorismo, sono state effettuate 540 perquisizioni nelle abitazioni di presunti terroristi,  56426 controlli, 147 arresti, 325 denunce. Espulse dal territorio o respinte alla fronteria 259 persone. I veicoli controllati sono stati 8493.

E' stato rafforzato il controllo alle frontiere, in particolare quelle con la Francia, per evitare il passaggio di terroristi in fuga da Parigi via Italia. Non è la prima volta che i confini con i francesi sono attraversati da terroristi che vanno e vengono dalla Francia e dal Belgio.

"Non sottovalutiamo niente - ha dichiarato il premier - abbiamo Intensificato i controlli su tutto il territorio nazionale". Renzi ha presieduto il Comitato Nazionale Ordine e Sicurezza Pubblica. "I terroristi stanno attaccando il nostro modo di vivere - dice il premier - ma stamattina anche io ho riscoperto il dono dell'Europa che i nostri padri ci hanno lasciato, loro che hanno conosciuto la guerra e ci hanno lasciato la pace. Colpendo la Francia, i terroristi hanno voluto colpire l'umanità intera. Ma la libertà è più forte della barbarie, il coraggio è piu forte della paura. E siamo tutti al fianco della Francia". Presenti alla riunione, il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, il commissario di Roma, Francesco Paolo Tronca, il prefetto di Roma, Franco Gabrielli, i vertici dell'intelligence italiana.

"Non possiamo escludere attacchi italiani, chi dice il contrario è un utopista" afferma il presidente del Copasir Giacomo Stucchi, Lega. "La nostra intelligence lavora affinché tutto ciò non accada, mantenendo un livello di attenzione elevatissimo".

Da stamattina il presidente del partito Matteo Orfini, il capogruppo alla Camera Ettore Rosato, e i responsabili Esteri (Enzo Amendola), Sicurezza (Emanuele Fiano), sono riuniti presso la sede di Pd di via Sant'Andrea delle Fratte in una riunione permanente per fare il punto dopo la tragedia di Parigi. Alla riunione partecipa anche Andrea Manciulli, capo delegazione italiana presso l'assemblea della Nato. Alle 15 una delegazione dem sarà ricevuta dall'ambasciatrice francese. E' stata convocata una manifestazione del partito democratico a Roma in Piazza del Popolo alle 17,30. Il premier ha convocato tutti i capigruppo di maggioranza e opposizione di Camera e Senato nel pomeriggio. Lunedì convocate le commissioni Difesa ed Esteri della Camera.

Matteo Salvini, leader del Carroccio, attacca il governo: "Nella legge di Stabilità sono stati tagliati 500 milioni alla Sicurezza, non mi sembra il momento più intelligente per farlo", dice, dimenticandosi che sotto il governo del ministro dell'interno leghista Roberto Maroni furono tagliati 3 miliardi e mezzo al comparto delle forze dell'ordine. Replica Emanuele Fiano, responsabile Sicurezza Pd: “Salvini dice cose false, in legge di Stabilità ci sono 71 milioni di euro in più, quindi non c’è nessun taglio, ma più risorse. Questo governo, dopo aver investito circa 2 miliardi di euro sul comparto e assunto in via straordinaria oltre 5mila nuovi effettivi in due anni, non accetta lezioni da nessuno sul bilancio della Sicurezza, tanto più dal leader della Lega dopo i 3,5 miliardi di tagli alla Sicurezza del governo delle destre". "La battaglia contro il terrorismo e per la libertà - ha concluso Fiano - deve vederci uniti. Nessuno si permetta di fare propaganda in queste ore drammatiche, raccontando frottole agli italiani". "Il terrorismo - replica ai leghisti Arturo Scotto, capogruppo Sel alla Camera - non ci toglierà la gioia di vivere. Sapremo reagire uniti a questa barbarie. Le polemiche le lasciamo ai soliti sciacalli che vogliono lucrare qualche voto in più sulle tragedie".

Roberto Maroni, Governatore della Lombardia e ex ministro dell'Interno, evoca Lepanto. "Bisogna reagire con
l'intervento militare - ha dichiarato - ho evocato Lepanto quando l'Occidente si unì e sconfisse l'Impero Ottomano. Penso sia il momento di tornare a fare questo, serve un leader europeo che metta tutti d'accordo e lanci l'offensiva militare contro questi delinquenti". Sulla stessa linea dell'intervento militare anche Salvini.

"Quello che è accaduto negli ultimi tempi - ha sottolineato Laura Boldrini, presidente della Camera - è eloquente: quando c'è stato un intervento militare, se possibile, la situazione è peggiorata e si sono aperti nuovi scontri. Da qui si deve imparare qualcosa ed essere pronti con strumenti alternativi".

Berlusconi, leader di Forza Italia, si lascia andare a reazioni apocalittiche. "E' ormai chiaro - ha commentato l'ex Cavaliere - che l'Is ha dichiarato guerra all'Occidente e potrebbe essere la Terza Guerra mondiale, dato il numero di persone che professano questa idea del mondo che è contro gli altri".