Silvio e Galliani in crisi per i pastori sardi: rischiano 85mila mq di terreni
I pastori sardi chiedono di diventare proprietari di un terreno sul quale Berlusconi contava di costruire un villaggio vip
BERLUSCONI E GALLIANI MESSI IN CRISI DAI PASTORI SARDI
Come se non bastasse lo storico crollo elettorale di Forza Italia che lo ha confinato in una (momentanea?) irrilevanza politica, per Silvio Berlusconi scoppia una nuova grana: quella dei pastori sardi. Proprio così. Sono circa tre decenni che il suo progetto per la costruzione di un villaggio vip nella Costa Turchese viene bloccato.
La prima protagonista della vicenda è Edilizia Alta Italia, società del gruppo Fininvest che ha poi cambiato nome in Costa Turchese. Il presidente della nuova società è Adriano Galliani, ex ad del Milan e uomo storico della galassia Berlusconi. La società originaria aveva già acquistato i terreni ma non è mai riuscita a realizzare i suoi progetti che saltarono quando Renato Soru da presidente della Sardegna fece approvare una legge che vietava di edificare sulla costa.
Finora né Edilizia Alta Italia prima, né Costa Turchese poi, sono mai riusciti a costruire nulla sui terreni acquistati, con il fatturato rimasto dunque ancorato sempre allo zero. Ma, come spiega Italia Oggi, si è aggiunto un nuovo problema. Quei terreni sono stati infatti occupati dai pastori sardi che hanno portato proprio in quell'area verde le loro pecore a pascolare. Dopo qualche anno, i pastori si sono rivolti al tribunale di Tempio Pausania chiedendo che quei terreni diventassero di loro proprietà.
Uno di loro riuscì qualche anno fa anche a battere Berlusconi in tribunale, che gli diede ragione. Dopo di lui in molti hanno seguito il suo esempio. E ora un altro pastore ha vinto la causa, mettendo nei guai Galliani. Non si tratta certo di un problema di poco conto per Berlusconi & company, che su quegli 85 mila metri quadrati di terreni contavano di realizzare un nuovo importante business. Tempi magri, per il Cavaliere, pardon, ex Cavaliere.