Cronache
Bonafede: “Mie leggi parlano da sole.Pronto un dl per rimettere dentro i boss"

Bonafede in aula risponde alle accuse sulle presunte pressioni subite circa la nomina al Dap: "Dibattito politico surreale"
Boss scarcerati, Bonafede "in cantiere decreto legge"
"E' in cantiere un decreto legge che permetterà ai giudici, alla luce del nuovo quadro sanitario, di rivalutare l’attuale persistenza dei presupposti per le scarcerazioni di detenuti di alta sicurezza e al regime di 41 bis". Lo ha annunciato il Guardasigilli Alfonso Bonafede, rispondendo al question time alla Camera. "Anche con riferimento alla recente nomina del nuovo Capo Dipartimento, ho seguito mie valutazioni personali nella scelta, la cui discrezionalità rivendico" ha aggiunto il ministro pentastellato - Sabato scorso, dopo le dimissioni di Basentini dall'incarico, il Guardasigilli ha indicato il nome di Dino Petralia come nuova guida del Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria. Il ministro ha ribadito di aver inizialmente pensato a Di Matteo per due ruoli "o il vertice dell’amministrazione penitenziaria oppure un ruolo che fosse in qualche modo equivalente alla posizione ricoperta a suo tempo da Giovanni Falcone, a seguito di riorganizzazione" ed ha aggiunto di essersi poi convinto che la "seconda opzione fosse la più giusta perché avrebbe consentito al dottor Di Matteo di lavorare in via Arenula, al mio fianco. Inoltre, ritenevo che questa decisione avrebbe consegnato un messaggio chiaro e inequivocabile per tutte le mafie. Come ormai noto - ha concluso - non ci furono i presupposti per realizzare la auspicata collaborazione".
Boss scarcerati, Bonafede: "Nessuna interferenza su Di Matteo al Dap"
"Nel giugno 2018 non vi fu alcuna 'interferenza', diretta o indiretta, nella nomina del capo Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria" ha ribadito il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. "La linea della mia azione da ministro è stata, è, e sempre sarà improntata alla massima determinazione nella lotta alla mafia". Ha definito "surreale" il dibattito di questi giorni sullo 'scontro' con Nino Di Matteo, e ribadito che "ogni altra ipotesi o illazione costruita in questi giorni da alcune forze politiche, è del tutto campata in aria perché, come emerso dalla ricostruzione temporale dei fatti, le dichiarazioni di alcuni boss erano già note al ministero dal 9 giugno 2018 e quindi ben prima di ogni interlocuzione da me avuta con il diretto interessato". Così il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha risposto in Aula alla Camera all'interrogazione, presentata dal deputato di Forza Italia Pierantonio Zanettin, sullo 'scontro' con il magistrato Nino Di Matteo.
Bonafede: "Determinato a lotta a mafia", brusii in Aula alla Camera
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