Camorra: uccisi e bruciati in auto, arresti per nuovo clan Afragola
Un gruppo camorristico particolarmente violento e aggressivo, nato con il placet dei Moccia, ma subito interessato da una scissione interna. E' lo scenario ricostruito dalla Squadra Mobile della Questura di Napoli e dal Nucleo investigativo dei carabinieri partenopeo che ha portato all'emissione di 20 decreti di fermo di pm, 17 dei quali eseguiti a carico della cosca che, dal rione Salicelle di Afragola, ha cominciato a espandersi nei Comuni vicini prima per volontà di Nicola Luongo, il primo a prendere il comando, poi di Mariano Salvato, entrambi arrestati oggi.
Salvato, per far comprendere bene chi comanda, manda anche un 'gruppo di fuoco' davanti all'abitazione di Luongo per sparare proiettili di avvertimento contro le finestre. Una dinamica di aggressione del territorio iniziata a gennaio e che, tra febbraio e marzo, vede anche i cadaveri di sette componenti del gruppo, vittime dell'epurazione interna per il cambio di equilibrio ai comandi, uccisi e bruciati vivi nell'auto tra febbraio e marzo.
Questi omicidi non sono pero' tra i reati contestati ai 17 fermati, che devono rispondere, oltre che di associazione a delinquere di stampo mafioso, soprattutto delle estorsioni capillari e con metodi violenti a imprenditori e commercianti.