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Cronache
Caos procure, "C’è Dubai e duemila euro". La soffiata al pm indagato

"Csm, ecco le intercettazioni che inguaiano il procuratore generale Riccardo Fuzio". Titola così l'Espresso un lungo articolo in cui pubblica una serie di intercettazioni tra Riccardo Fuzio, procuratore generale della Cassazione, e dunque membro di diritto del Consiglio superiore della magistratura, con Luca Palamara, il pm di Roma indagato dalla procura di Perugia per corruzione e protagonista dei dopocena con alcuni giudici del Csm e politici del Pd (Luca Lotti e Cosimo Ferri) per orientare le nomine dei capi delle procure italiane, in primis quella di Roma. "Sono le 22 del 21 maggio scorso - ricostruisce il settimanale diretto da Marco Damilano - Il Gico della Guardia di Finanza ascolta, tramite il trojan inoculato nel cellulare di Palamare la conversazione tra Palamara e ''Riccardo'', che gli investigatori identificano con Fuzio. Quest'ultimo accenna con l'indagato dell'esposto di Fava appena arrivato al Csm contro Ielo e Pignatone, parla senza remore dei guai giudiziari del magistrato, e di presunti conflitti d'interesse del fratello di Pignatone con Piero Amara". "Non ho capito - comincia Riccardo - Mi avete detto prima di farlo presto, ora che facciamo presto...perché si sono spaventati di questo fatto che può venire fuori uno sputtanamento su di te...nessuno me l'ha detta questa storia di Fava, perché Fava è fermo...".

 PALAMARA: «E cioè mi devi fare capire, ora fammi capire tutto...Perché io...se c'ho da preoccuparmi...ma tu l'hai letto? Le carte che dicono?»

RICCARDO: «Per questa cosa che ho detto...è una cosa che invece era nota a tutti perché non solo...ma era...a patto che la nota è indirizzata a quattro persone della procura e quindi tra questi sta Cascini (Giuseppe, membro del Csm ndr) e lui sa bene di questa cosa qua...però se ne tiravano fuori...''no, ma io non sapevo''...

PALAMARA: «Ma chi cazzo ohhh»

RICCARDO: «Però io a lui (presumibilmente Cascini, o altro membro del Csm ndr) l'ho rassicurato, gli ho detto guarda...e lui mi ha rassicurato...quando dicono, ma l'informativa...è chiaro che l'informativa è partita, poi bloccata... ''non si può''...»

PALAMARA: «Su Pignatone gli ho detto pure: ''Ma che sta a dì oh...ma che cazzo sta a dì?''...ma lui...ma che il fratello di Pignatone prende i soldi da lui (Amara, ndr) questo non lo sconvolge fammi capì? Si preoccupa solo di me lui...ma che cacchio di ragionamento è?»

RICCARDO: «Ma il fratello di Pignatone pigliava i soldi da Amara?»

      PALAMARA: «Eh»

      RICCARDO: «Cioè, ma lui gli atti...»

      PALAMARA: «Eh ho capito ma bisogna spiegargli la situazione se no così
che facciamo? Oggi è venuto Bianconi a dirmi che sono arrivate le 
carte da Perugia...chi glielo ha detto oh? E lui non può fa 
così...cioè, quando gli servono i voti...»

      Fuzio, scrive 'l'Espresso, ascolta attentamente l'amico indagato per 
corruzione. Dice di aver spiegato a qualche collega del Csm che la 
storia di Palamara è diversa da come la raccontano i pm perugini, 
«...''perché non conoscete la realtà...» recita Fuzio «''Guarda i 
passaggi sono questi e quindi tu mi devi dire come un anno non esce 
nulla...la mossa della tempistica come pensate di gestire? Voi 
ritenete che questa tempistica sia contro Luca?'' Evidentemente non 
sappiamo come vogliono gestire questa cosa...se vuole essere un 
condizionamento...poi non potevo dire chiaramente Viola non Viola...».

      "Palamara è assai preoccupato dell'informativa dei pm di Perugia - 
prosegue il settimanale - Come è noto, al centro delle accuse di 
corruzione ci sono i suoi rapporti con Fabrizio Centofanti. 
Quest'ultimo avrebbe fatto favori di vario tipo a Palamara, che in 
cambio di viaggi e altre utilità avrebbe venduto all'imprenditore la 
sua funzione di magistrato".

PALAMARA: «Perché almeno l'unico modo per controbattere 
l'informativa è poter darle l''archiviazione, se no che cazzo faccio 
giusto? Però rimane l'informativa che mi smerda...nessuno gli dice 
questa cosa qui, questo è gravissimo...qualcuno glielo deve dire, cioè
o gli dici chiaro, sennò veramente io perdo la faccia...mi paga il 
viaggio, l'informativa non l'ho mai letta, non si sa di che importo si
parla...qual è l'importo di cui si parla? Si può sapere?

      RICCARDO: «mahhh»

      PALAMARA: «Cioè io non so nemmeno quanto è l'importo di cui parliamo»

      RICCARDO: «Si...ci stanno le cose con Adele (cara amica di Palamara a 
cui, secondo le accuse, Centofanti compra un anello, e regala 
soggiorni ndr)

      PALAMARA: «Cioè...almeno tu...ma le cose con Adele...»

      RICCARDO: «E il viaggio a Dubai...»

      PALAMARA: «Viaggio a Dubai...Quant'è? Ma quanto cazzo è se 
io...allora...»

      PALAMARA: «E di Adele...cioè in teoria...va bè me lo carico pure 
io...quanto..quant'è, a quanto ammonta?»

      RICCARDO: «Eh...sarà duemila euro».

Duemila euro, rileva l'Espresso, sono "la cifra 
contestata dai pm umbri per l'acquisto di un presunto anello da parte 
di Centofanti per Adele Attisani. I due poi parlano delle relazioni 
pericolose tra lo stesso Palamara, gli imprenditori Pietro Amara e 
Giuseppe Calafiore e il pm corrotto Giancarlo Longo (che ha detto a 
verbale come Palamara avrebbe avuto 40 mila euro da Amara e Calafiore 
per favorire la sua nomina a procuratore di Gela)".

      PALAMARA: «Io che cazzo ne so Riccà...ma io non ho assolutamente...che
c'entro io...»

      RICCARDO: «..era Longo o...»

      PALAMARA: «A sì certo...e ma io...l'abbiamo condannato...cioè, ma io 
non ho...»

      RICCARDO: «E Longo l'avete condannato?»

      PALAMARA: «Certo...non ha mai fatto...certo gli ho detto, che faccio? 
Le faccio. Non le ho mai fatte perché la mia linea è stata quella di 
fare il processo a Scavoli, di fare il processo alla Righini, li ho 
fatti tutti...quindi non mi sono mai accanito...cioè non è che sono 
andato...cioè tu dici che non dovevo proprio vedè le carte lì...

      RICCARDO: «No no no»

      PALAMARA: «Eh..ero consigliere...»

      RICCARDO: «Da quelle carte...che Longo le spulciava...»

      PALAMARA: «Il collegamento Centofanti-Longo, sì, ma io...cioè...era un
rapporto...io dovevo giudicare Longo non...(incomprensibile, ndr) se 
avessi favorito Longo!»

      RICCARDO: «Sì, ti arrestavano»

      PALAMARA: «Allora mi arrestavano».

"Il procuratore generale della Cassazione e Palamara 
parlano poi delle nomine", prosegue l'Espresso, "con Fuzio che dà più 
di un consiglio, e con la coppia che si mette a fare i conti sulle 
possibili decisioni del plenum del Csm in merito alle votazioni 
finali", e "ipotizzando scenari diversi e alleanze" tra Unicost, la 
corrente di centro di Palamara, Magistratura indipendente, quella più 
spostata a destra, e Area, la corrente di sinistra.

      RICCARDO: «...Cascini a un certo punto...non vuole...non vuole Lo Voi»

      PALAMARA: «Ma è chiaro...sa che ci sto io sopra...»

      RICCARDO: «Perché neanche loro...allora dice...a questo punto sono 
iniziati di teatri, ma alla catanese...io gli ho spiegato...dico 
guarda...il problema è questo, che loro mettono subito...calano le 
braghe su Creazzo...però, se tiene, è chiaro che...si può anche non 
sfidare...»

      PALAMARA: «Unicost...Area o Uni...cioè tu dici...»

      RICCARDO: «no: Unicost - MI»

      PALAMARA: «E come fai? Se non...»

      RICCARDO: «Portano...portano Creazzo, dopo vogliono Viola»

      PALAMARA: «E Area?»

      RICCARDO: «A quel punto Area si toglie...può anche votare...ti dirò di
più...»

      PALAMARA: «Lo Voi?»

      RICCARDO: «No...può votare Creazzo, ma a questo punto se loro sono 
d'accordo con i movimenti (intende verosimilmente la corrente 
Movimento per la Giustizia, ndr)...questa cosa, cioè il ritardo può 
anche...questo, che anche se votano Creazzo pure quattro noi, cinque e
quattro nove...MI, Area e...e i tre grillini votano Viola, si va in 
plenum e a quel punto non esce...

      PALAMARA: «Appunto»

 RICCARDO: «Oppure devono entrare...devono rimanere in 
tre per fare il ballottaggio»

      PALAMARA: «Ma noi dobbiamo...c'abbiamo il consenso, è l'unica cosa, 
come al solito a quel punto, per salvare il gruppo, cade su di te...ma
pure, puoi tenere su Creazzo? In plenum? Come fai? Ce la potresti 
fare, diglielo a Crini, ma succede un macello se perde con 
l'astensione tua e vince Viola, è peggio ancora...perché se io dico, 
non hai capito..se io dico...noi facciamo Viola a Roma tramite 
l'astensione di Riccardo...va bene, è il gioco delle parti, loro lo 
sanno e stiamo a posto e tu, io...potresti fare»

      RICCARDO: «Cinque e quattro nove»

      PALAMARA: «Vanno 5 di Unicost...quattro i Ara...e sono nove, Cerabona 
dieci...bisogna vedè che cosa fa Ermini...Si astiene giusto?

      RICCARDO: «Ermini si dovrebbe astenere»

      PALAMARA: «Ermini si dovrebbe astenere, almeno quello...visto che mo' 
è scandalizzato da me, dalla cosa e tutto quanto che fa? Allora se tu 
ti astieni non può mai vincere Creazzo...»

      "Palamara e Fuzio continuano a fare calcoli", continua l'Espresso. Il 
procuratore generale della Cassazione dice che «Giglioti è quello che 
mi ha fatto tradire la Grillo», e che «il problema è lavorare sui 
numeri, questo è il problema». Palamara è ottimista, e chiude dicendo 
che «da stasera, cambia tutto».

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