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Cronache
Caro Conte, in Calabria non ci vuole un cattedratico a capo della sanità

Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica di Catanzaro, non si mostra particolarmente sconvolto dai tre giri di walzer di Cotticelli, Zuccatelli e Gaudio, andati a vuoto, nella scelta di un commissario a cui affidare la gestione della sanità calabrese.

Così come si dice certo che Gino Strada, personalità di alta statura morale e professionale, che egli apprezza, non sarebbe adatto a coprire la carica di commissario alla sanità della Regione, per delle ragioni molto semplici: la Calabria non è l’Afghanistan e non occorre installare ospedali di campo in quanto ci sono già 18 ospedali chiusi che possono essere riattivati.

Nicola Gratteri, non ha dubbi: per la gestione della Sanità in Calabria, occorrono managers di provata esperienza e di indiscussa integrità morale perchè “il vero problema sono le ruberie nelle Asp; è l’acquisto dei prodotti sanitari; non c’è bisogno di ospedali di campo perchè ci sono 18 ospedali chiusi: sarebbe sufficiente riaprire due o tre di questi ospedali… Andrebbe bene un calabrese emigrato per fame, che non ha voluto partecipare a concorsi al Sud controllati dalla massoneria o della ‘ndrangheta… Ci sono decine di ragazzi che provengono da paesini calabresi di 700 abitanti e che sono partiti con la valigia di cartone e che ora gestiscono imprese, scrivono su riviste internazionali e che sono cooptati in commissioni per la lotta dei tumori a livello mondiale”.

E’ bene ricordare che è da almeno un decennio che la Sanità calabrese è commissariata per infiltrazioni mafiose e registra dei gravissimi problemi nel settore sanitario. Non si tratta quindi di un problema dettato dalla pandemia in corso. E’ bene ricordare – precisa Gratteri – la nomina di un Commissario non è mai effettuata da una sola persona, da un Ministro, ma da almeno 4-5 personalità di rilievo.

La corruzione è profonda e richiede degli autentici managers per sconfiggerla. E’ bene ricordare alcuni fatti importanti come quello dei crediti inesistenti e i doppi pagamenti richiesti e ottenuti da società finanziarie e gruppi imprenditoriali privati. A tal proposito, è significativo la testimonianza di Santo Gioffré resa al giornalista della Gazzetta del Sud, Arcangelo Badolati, l’11 novembre scorso: “L’Asp reggina ha subìto queste rapine per tantissimo tempo, basti pensare che nel 2013 il bilancio venne bocciato perché era pieno di riferimenti fittizi e quando arrivai io non era ancora stato approvato. In quei mesi capii che per non consentire di ricostruire la effettività dei crediti vantati venivano sottratte le carte. Non era possibile capire se la società finanziaria cui magari era stato ceduto il credito da un gruppo della sanità privata stesse chiedendo il pagamento di una somma già erogata magari anni prima agli stessi cedenti”. Appare evidente che in situazioni del genere, occorrono dei managers di comprovata esperienza e non certo cattedratici blasonati.

E’ bene ricordare che Santo Gioffré denunciò le gravissime ruberie e chiese l’intervento del Ministero della Sanità, della Finanza e persino della Banca d’Italia ma non venne ascoltato. Sentiamo la sua testimonianza: “Chiesi al ministero di mandarmi una compagnia di specialisti della guardia di finanza cui affidare il compito di ricostruire quello che era avvenuto negli ultimi dieci anni e richiesi all’esecutivo pure di imporre alla Banca d’Italia di fornire tutti i dati relativi alla tesoreria per potere così seguire passo passo cosa era accaduto”.

E potremmo continuare. Ma fermiamoci qui dopo aver ricordato un fatto elementare, lapalissiano che noi Cittadini – Soci – Azionisti della Società italiana non dobbiamo mai dimenticare: la politica è soprattutto gestione di risorse umane, finanziarie ed economiche e che va sottratta quindi a parolai, ai ciarlatani e alle potenti organizzazioni malavitose.

Se lo ricordi il Governo, le forze politiche di maggioranza e di opposizione e, soprattutto, ricordiamocelo noi quando esprimiamo il nostro voto e durante la gestione quotidiana della Res Publica


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