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Conclave, Ambrogetti: "Sinodalità ignorata, riforme sospese e il caso Becciu. Che disastro"
L'intervista di Affaritaliani.it alla vaticanista e direttrice editoriale dell'Agenzia Aci Stampa

foto Lapresse
Conclave, Ambrogetti: "Sinodalità ignorata, riforme sospese e il caso Becciu. Che disastro"
Questo Conclave è il Conclave dei dubbi. E il caso Becciu, con il cardinale Giovanni Angelo che è stato cacciato in modo postumo da Papa Francesco (almeno così pare) con due lettere che sono spuntate fuori solo ora, rischia di creare una figura libera di andare in giro, incontrare gente, parlare.
Un pericolo, insomma, a due passi dalla Sistina dove il 7 maggio i cardinali inizieranno a votare. Facendo passare in secondo piano il vero tema di quest’elezione papale, cioè la sinodalità, la riforma della Curia, le decisioni prese insieme e non da un uomo solo al comando. Angela Ambrogetti dirige l’Agenzia Aci Stampa (www.acistampa.com) e sta seguendo il Conclave molto da vicino. E ha molto da dire ad Affari su quanto sta accadendo in queste ore...
Angela, che cosa sta succedendo in questo Conclave? Qual è il tema secondo te sul quale i cardinali si dovrebbero concentrare?
Di temi ne sono stati detti tanti: la pace, gli ultimi, i poveri… tutti tranne uno per me molto interessante, cioè sinodo, sinodalità. È un argomento che è interessante per i cardinali elettori oppure no? Oggi ho provato a fare una domanda al portavoce della sala stampa, ma è stato abbastanza evasivo. Sono stati oggi 20 interventi nella congregazione generale e come al solo, i poveri, i problemi del mondo, la pace, benissimo.
Però sul sinodo hanno un po' così scantonato perché hanno parlato della nuova evangelizzazione, quindi in fondo anche della sinodalità. Ma secondo me quello è uno dei temi principali, insieme alla riforma. La riforma che ha fatto Papa Francesco. Non è una riforma ancora del tutto compiuta, perché si è innestata su delle cose che devono essere ancora un po' messe a punto. Quindi dopo tanti anni di Pastor bonus (la costituzione apostolica del 1988 voluta da Giovanni Paolo II che ha riformato la curia Romana, N.d.R.), un'altra costituzione che rifà la curia deve anche fare i conti con una serie di altre leggi, piccole o grandi leggi e norme che si rifacevano alla Pastor bonus. Faccio un esempio.
Dimmi
L'Universi Dominici Gregis (la costituzione apostolica che regola il Conclave, N.d.R.), che è stata leggermente ritoccata da Benedetto XVI a proposito dei tempi per l'elezione e così via, è stata adesso ripubblicata con queste piccole aggiunte normative, ma nel testo si fa ancora riferimento alla Pastor bonus. La Pastor bonus non esiste più, è stata abolita e quindi quando si tratterà di risolvere le questioni che fanno riferimento alla Pastor bonus, come si farà?
Perché si fa riferimento a un certo canone, a un certo paragrafo della Pastor bonus che non esiste più e non esiste un paragrafo equipollente, bisogna andarlo a cercare. Insomma sembra una banalità, ma non lo è. Pensiamolo per tutti i documenti della Curia: per esempio, nell'Universi Dominici Gregis ancora si parla di camera apostolica e dei suoi compiti. Non c'è più la camera apostolica. Tutte queste cose, se noi le vogliamo moltiplicare per tutte le vicende varie della curia romana, insomma c'è molto da mettere in ordine.
Quindi?
Quindi secondo me e secondo alcuni il profilo deve mettere insieme da una parte l'uomo che sa stare a tavolino e sa rimettere un po' in ordine certe cose, da un'altra parte l'uomo che affronta questo tema della sinodalità, lo porta avanti, lo ferma e come?
Senti, prima di arrivare a provare a dire chi possa essere un eventuale papa, diciamo così il rammendatore, perché ormai dopo i pontificati di innovazione, i pontificati di transizione, quelli di conservazione, mi sa che dovremmo pensare anche ai pontificati di raddobbo, ma gli strappi sono stati tanti (Angela ride). Io capisco che tu ridi, però... Però qui dovremmo anche parlare di un'altra cosa. Io non ho mai visto, e voglio dire sono tre Conclavi che facciamo assieme, io non ho mai visto un conclave preparato peggio di questo qui, cioè mi sembra un conclave preparato alla carlona, in cui intanto non si sa dove far alloggiare i cardinali, perché dovevano essere massimo 120, poi giustamente i papi possono sfondare questo limite, nessuno glielo può vietare...
Al momento dovrebbero essere 133.
Già sono 133, non sanno dove metterli, useranno Santa Marta Vecchia...
...E hanno usato non solo, ma hanno cacciato via tra virgolette un po' di persone che ci abitano in maniera residenziale e sono state, questo lo so personalmente da una persona che conosco, trasferite momentaneamente.
Oddio. L'altra cosa che non si capisce in questo conclave preparato malissimo è sostanzialmente, ed è in fondo il convitato di pietra, questo Benedetto cardinale Becciu con le carte che sono venute fuori all'improvviso, con lui che era partito da Pattada dicendo io ho tutti i diritti per votare e che oggi invece ha emanato questo comunicato veramente dicendo “Avendo a cuore il bene della Chiesa che ho servito e continuerò a servire con fedeltà e amore nonché per contribuire alla comunione e alla serenità del conclave ho deciso di obbedire come ho sempre fatto alla volontà di Papa Francesco a non entrare in conclave pur rimanendo convinto della mia innocenza”. Allora uno dice: scusa, eri stato invitato in concistoro, il Papa se non sbaglio era andato a mangiare a casa sua...
Lui ha sempre partecipato come cardinale a tutti gli eventi pubblici. E poi che è successo? Secondo me ci sono due ordini di questione, da una parte il problema di puro diritto canonico, allora l'unica cosa ufficiale che si sa sul cardinalato di Becciu è che il 23 settembre del 2020 sono uscite due righe come comunicato della Sala stampa della Santa sede nelle quali si diceva che il cardinale aveva rinunciato ai privilegi e diritti del cardinalato. Attenzione: privilegi, diritti, non dignità: mi appello ai canonisti, la dignità cardinalizia è una cosa, privilegi e diritti un'altra. Oppure no, e in che modo? E questo è già una cosa complicata. Dopodiché non c'era stato nessun altro atto pubblico in cui si diceva che lui avesse o meno tutti i diritti per esempio della votazione. Nell'Universi Dominici Gregis c'è scritto proprio questo, che tutti possono votare a patto che abbiano la dignità cardinalizia.
E cos'altro è successo?
Intanto in questi due giorni sono uscite queste carte. Oggi ho provato a fare una domanda al direttore della sala stampa ma anche in questo caso è stato evasivo. Queste carte che Parolin avrebbe tirato fuori sono note, note scritte, lasciate a Parolin, lasciate all'esecutore testamentario, aperte dopo, aperte prima. Perché sono venute fuori adesso? Perché sono note che escono dopo la morte del Papa e non prima? E perché escono fuori dalle mani di chi? Della segretaria di Stato in quanti esecutore testamentario?
C'è molta confusione, io direi dal punto di vista proprio del diritto canonico. D'altra parte, probabilmente il cardinale Becciu sarebbe stato un invitato antipatico in conclave perché probabilmente poteva diventare un capo cordata e probabilmente non dei sostenitori di Francesco. Quindi in questo modo alla fine lui ha preferito probabilmente di chiamarsene fuori perché forse visto che non poteva fare granché e sarebbe stato comunque estremamente divisivo e quindi non utile. Perché si è discusso, credo che se ne sia discusso ieri essenzialmente del caso Becciu in congregazione generale e probabilmente era eccessivamente divisivo.
E questo perché? Perché a guidare comunque come dicevi tu la preparazione al conclave c'è una congregazione generale di congregazioni generali guidate da una persona anziana rispettabilissima: il cardinale Giovanni Battista Re, eccezionale ma sicuramente comunque una persona di 91 anni; e poi ci sono molti cardinali di quelli che arrivano dei nuovi cardinali che sono persone piuttosto digiune di molte delle faccende romane e curiali. E quindi anche questo è un grosso problema, perché molti di questi nuovi cardinali vengono da paesi sperduti e non so quanto si intendano di questo tipo di cose.
Quindi probabilmente hanno semplicemente pensato: se questo è questo cardinale è stato accusato dal punto di vista civile, nel senso di un reato civile, e poi c'è l'appello (quindi tutto da discutere), allora deve essere fuori. Però non è esattamente così perché l'elezione del Papa non è un fatto civile qui non siamo al Parlamento italiano per cui c'è l'immunità o non l'immunità...
…o la legge Severino.
Esatto! Sono leggi, sono regole e idee molto diverse. D'altra parte però queste carte che direbbero? Nessuno le ha viste d'altra parte, e non sono state rese pubbliche note del Papa che diceva che Becciu non dovesse entrare in conclave. La domanda è: perché il Papa non gliel'ha detto direttamente prima?
Appunto.
Poteva anche farlo, cioè era nei suoi legittimi poteri forse perché voleva aspettare il processo di appello: però rimaniamo nel dubbio, e questo direi che questo è il conclave dei dubbi perché molte cose non vengono chiarite.
Stamattina un amico parlando mi ha detto che Parolin si è giocato l'elezione perché ha fatto un gesto sporco...
No, questo non credo: cioè, l'elezione di Parolin se è attiva o non attiva non è certo per questo per questo fatto. Secondo me se Becciu ha deciso a questo punto di rinunciare di fare un passo indietro è perché sapeva che all'interno non aveva tanti sostenitori; quindi, in questo senso, probabilmente tutti i non sostenitori di Becciu sono diventati sostenitori di Parolin.
Stamattina il cardinale Ruini mena fendenti a destra e a manca sul Corriere della Sera e dice che ci vuole un Papa buono, che sappia contemperare la voglia di fuga in avanti di una parte della Chiesa con la voglia di conservazione. Dice chiaramente che Bergoglio è stato percepito come un Papa più vicino ai lontani che non ai vicini: del resto io sono uno di quelli che lui ha definito cristiano di pasticceria visto che io continuo a essere uno dei fessi che cerca di andare ancora in chiesa ed essendo mediamente peccatore sbaglia pure. Allora a maggior ragione verso dove sembrano orientati questi cardinali? Vogliono un altro Bergoglio, vogliono un altro pontificato confuso come questo che alla fine lancia la sua confusione persino sul Conclave oppure finalmente verrà quello che metterà le cose in ordine?
Questo bisognerà vedere, il Cardinale Ruini è un genio della politica e su questo non ci sono dubbi. Per questo ha una visione molto lucida delle questioni diciamo “politiche” all'interno della Chiesa: io direi che uno dei problemi più gravi in questo momento è proprio la formazione dei cardinali, ci sono molti cardinali e non solo quelli di nuova nomina del 7 dicembre scorso ma anche prima, negli ultimi 3-4 concistori di Papa Francesco, che veramente sono persone che vengono qui piovute dal cielo. Da chi saranno condizionate? Io mi direi che in questo momento la domanda è più chi saranno i veri kingmaker. Forse potrebbero essere per certi aspetti Jean-Claude Hollerich (l’arcivescovo del Lussemburgo, N.d.R.) e Mario Grech (arcivescovo a Malta, N.d.R.), i due direttori del Sinodo: io lo sarei fossi al loro posto, cioè cercherei di portare avanti questa questa cosa bella o brutta che sia.
Molti però che hanno partecipato al Sinodo si sono ampiamente dichiarati in maniera negativa nei confronti del Sinodo; poi ci saranno tutti quelli che vorranno l'uomo immagine: in questo senso c'è sicuramente il cardinale Pierbattista Pizzaballa che ha grandi meriti avuto e ha grandi meriti in Terrasanta perché è riuscito anche a trovare una via diplomatica, un modo di trovare un equilibrio cosa non da poco e un lavoro non da poco. Ma è anche vero che Pizzaballa è molto giovane così si può dire perché appena 60 anni compiuti quest'anno...
Sì, ma Karol Wojtyla fu eletto a 58…
...ma era fra virgolette una seconda scelta. Cioè: prima avevano fatto Giovanni Paolo I, Albino Luciani, poi è arrivato Wojtyla e si sono dovuti un po' come dire riorientare ed era anche un'altra epoca; ora si vive a lungo quindi si mette in conto che se si prende uno di 60 anni, se il Signore ci assiste 25 anni di pontificato davanti ce li abbiamo sicuri.
È una cosa da considerare: ecco, sicuramente Pizzaballa un ottimo curriculum eccome se ce l'ha, ha un ottimo curriculum per certi aspetti Zuppi (anche se Zuppi c'ha dalla sua parte in senso negativo il fatto di non aver saputo gestire abbastanza il cammino sinodale italiano con le ultime vicende che sono state respinte le proposizioni che l'assemblea sarà a novembre e del generale della CEI sarà a novembre quindi anche lì avrà problemi). Però anche in questo caso il tema del Sinodo interessa o non interessa? Per me il tema del Sinodo dovrebbe essere centrale perché sì ci sono altri temi: la pace, gli abusi sessuali, i temi economici... però quelli sono sono i soliti che ritornano in maniera ciclica.
Oggi secondo me il tema più grosso dal punto di vista ecclesiale è quello del sinodo e su questo dobbiamo cercare di pensare cosa pensano i cardinali che sono lontani dall'Europa e dall'Occidente, quindi sia i cardinali asiatici sia i cardinali africani sia i cardinali che vengono da tutti questi micro paesi da Tonga a altri posti del genere o dall'Asia come Giorgio Marengo che pur essendo italiano viene dalla Mongolia... sono situazioni estremamente difficili o anche come il sud coreano che però è in Curia, Lazarus You Heung-sik (prefetto del Dicastero per il Clerlo, N.d.R.) e tutte queste persone cosa vedono nel futuro della Chiesa?
Certo, una Chiesa vicina ai poveri e vorrei pure vedere: è dal 1900, dai tempi di Paolo VI che parliamo di opzione preferenziale per i poveri. Non è una novità: la specificità del pontificato che inizia nel 2025, è proprio questa la domanda, io la identifico nel tema della sinodalità.
Dal quale discende tutto il rammendo di cui parlavamo prima.
Esattamente: è un tema grande, chi è a favore chi è contrario? Come viene trattata? Vogliamo fare sinodalità come metodo? Vogliamo parlare di solidarietà come struttura?
D'altronde, se Dio sta cercando di dirci qualcosa mi pare che tutta questa confusione su questo Conclave sia in fondo un necessario bisogno di sinodalità e di regole chiare. Un'ultima cosa; ma un Becciu che a questo punto non entra in Conclave... ne hanno fatto sostanzialmente un martire così.
Praticamente sì: ma, soprattutto, ne hanno fatto un pericolo perché è chiaro che lui è una persona molto discreta alla fine: ma lui adesso sta fuori e può fare quello che vuole, dire quello che vuole, organizzare quello che vuole. Non credo che lui farà mai niente contro la Chiesa, penso che lui sia una persona che può aver fatto degli errori amministrativi ma non lo so, vedremo: non lo giudichiamo noi, però è una persona che sicuramente è fedele alla Chiesa e non credo che farà niente di contrario. Però sicuramente può parlare con molte persone, può incontrare delle persone, può a questo punto influire secondo me in qualche modo più da fuori che da dentro.