Corruzione, indagato il direttore di Costa Smeralda
Una nuova inchiesta giudiziaria si abbatte sull'apparato gestionale della Costa Smeralda. Il direttore generale del Consorzio Costa Smeralda, Salvo Manca e il comandante della polizia municipale di Arzachena, Giovanni Mannoni, sono finiti sotto inchiesta per concorso in corruzione e accesso illegale a documenti informatici protetti. Entrambi sono stati raggiunti da avvisi di garanzia emessi dal procuratore della Repubblica di Tempio Pausania, Domenico Fiordalisi, impegnato a far luce sui rapporti tra le societa' che gestiscono la Costa Smeralda e l'amministrazione comunale di Arzachena, in particolare il settore della polizia municipale.
Salvo Manca, da tempo in rotta di collisione con il presidente del consorzio smeraldino, l'avvocato Renzo Persico, avrebbe approfittato dei buoni rapporti con il capo dei vigili urbani per ottenere informazioni riservate sul suo avversario. Mannoni, ex responsabile della polizia giudiziaria ad Arzachena, avrebbe violato il registro generale dove sono contenute informazioni sensibili relative ai fascicoli aperti su Persico, consegnando le informazioni a Salvo Manca. Le abitazioni e gli uffici di Manca, ozierese con un passato da sindacalista nelle file della Cisl, sono stati perquisiti. L'inchiesta e' partita dagli accertamenti riguardanti una donazione di 75.000 euro concessa da una delle societa' di gestione della Costa Smeralda al Comune di Arzachena per l'assunzione di vigili urbani stagionali.