Covid, l'ospedale Moscati di Taranto nella bufera: la Procura indaga - Affaritaliani.it

Cronache

Covid, l'ospedale Moscati di Taranto nella bufera: la Procura indaga

L'ospedale Moscati di Taranto rischia di finire nella bufera per diverse segnalazioni da parte dei famigliari che denunciano furti e carenza di assistenza

Covid, scattano le denunce per l'ospedale Moscati di Taranto

È stato al centro di tante iniziative di solidarieta' nella scorsa primavera, con la prima ondata Covid. Adesso, invece, l'ospedale Moscati di Taranto rischia di finire nella bufera. Diverse sono le segnalazioni e gli esposti alla Magistratura da parte di familiari dei ricoverati, alcuni dei quali deceduti, che denunciano furti, oggetti personali scomparsi, carenza di assistenza ed anche atteggiamenti non corretti professionalmente da parte di medici e infermieri. Tutti episodi sui quali sono in corso i necessari accertamenti. Ha fatto scalpore quanto dichiarato da Angela Cortese, che ha perso per Covid il padre Francesco, 78enne ed ex poliziotto. L'uomo e' stato ricoverato al Moscati. "Venitemi a prendere, qui muoio": cosi' l'uomo si e' rivolto alla figlia chiamandola col cellulare il 3 novembre qualche giorno dopo il ricovero. E alla richiesta di spiegazioni da parte della figlia Angela, un medico, secondo quanto detto dalla stessa donna, le ha risposto: "Suo padre non collabora, non vuole mettersi la maschera Cpap, fra dieci minuti morira', preparatevi". La donna parla di aggressione verbale da parte del medico.

Covid, la Procura avvia le indagini 

Per Tina Albanese, invece, "la madre e' rimasta senza cibo e non e' stata cambiata per ore". La donna e' morta per Covid e la figlia ha affermato che dalla borsa della madre sono scomparsi degli effetti personali. A queste segnalazioni, se ne aggiungono diverse altre dello stesso tenore. Non ci sarebbe ancora una vera e propria inchiesta da parte della Procura di Taranto ma sono state comunque avviate delle attivita' finalizzate a chiarire e ad acquisire elementi conoscitivi su alcuni fronti: i decessi dei pazienti, i sospetti casi di malasanita', i furti e l'infezione provocata da unbatterio che alcuni avrebbero contratto durante il ricovero. Si muovono le istituzioni oltre alla Procura.

Il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, ha convocato il direttore generale Asl Taranto, Stefano Rossi, per un "chiarimento definitivo". Per il sindaco, "si tratta di vicende che, se confermate, oltre a essere di una gravita' inaudita, vanificherebbero gli sforzi che l'intera comunita' sta compiendo e che, in particolare, stanno compiendo le istituzioni di ogni genere per garantire i diritti fondamentali dei cittadini in questo particolare periodo". "Nessuna emergenza, infatti - commenta il sindaco di Taranto-, puo' giustificare abusi e superficialita' o deroghe al corretto esercizio di qualsiasi genere di servizio essenziale".

"Non pretendo una preventiva assoluzione di quanti dovessero porre in essere comportamenti o atti contrari alla scienza e all'umanita' che devono connotare il nostro agire - afferma Cosimo Nume, presidente Ordine medici Taranto -, anzi anche l'Ordine avviera' una propria istruttoria per il puntuale accertamento dei fatti e gli eventuali adempimenti di competenza". "Ma altrettanto chiedo - afferma Nume - che si evitino preventive condanne per episodi sui quali e' giusto e doveroso che faccia luce l'autorita' giudiziaria, opportunamente interessata e nella quale riponiamo massimaed incondizionata fiducia". "Faccio appello a tutti perche' si ricostruisca, pur nelle difficolta' di questi tempi bui, un clima di serenita' intorno a tutto il personale sanitario" auspica il presidente dei medici di Taranto. Nessuna presa di posizione, per ora, da parte di Asl Taranto, se non sull'aspetto degli oggetti personali dei ricoverati, che per alcuni familiari sarebbero scomparsi. Per Asl, invece, nelle singole strutture "sono custoditi e repertoriati numerosi piccoli oggetti di valore ed altri effetti personali".

Proprio "nella cassaforte allocata nel Punto di Primo Intervento del 118 del presidio ospedaliero "San Giuseppe Moscati" - puntualizza Asl - sono custoditi oggetti preziosi, mentre altri effetti personali quali valigie, telefoni e relativi carica batteria, sono conservati in aree dedicate del reparto". Ma e' una puntualizzazione, questa, che investe solo un aspetto della vicenda che necessita invece di un chiarimento complessivo.

Il Moscati e' il secondo ospedale di Taranto. In primavera ha gestito da solo il Covid, adesso, invece, al Moscati sono stati affiancati altri ospedali della provincia, una clinica privata a Taranto e l'ospedale della Marina Militare nel capoluogo. Questo ha contribuito a ridurre la pressione dei ricoveri per Covid che nelle scorse settimane ha superato anche quota 100. A ieri sera il Moscati aveva in carico 64 pazienti affetti da Covid cosi' distribuiti: 26 presso il reparto Malattie Infettive; 26 presso il reparto di Pneumologia e 12 nel reparto di Rianimazione. Inoltre, tutta la provincia contava 248 ricoverati per Covid e altri 43 post Covid. Per numero di casi, il Tarantino, dall'essere in primavera ultimo in Puglia, adesso e' terzo, dopo Bari e Foggia, con 7039 casi totali dall'inizio della pandemia.