Arrestato il chirurgo di Crocetta. Intercettazioni - Affaritaliani.it

Cronache

Arrestato il chirurgo di Crocetta. Intercettazioni

"C'e' in gioco troppo, c'e' in gioco troppo! E lo sappiamo, lo sappiamo, lo sappiamo". Giacomo Sampieri, l'ex direttore generale dell'azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello di Palermo parlava a ruota libera, il 18 settembre 2013, con Matteo Tutino, il primario di chirurgia plastica messo agli arresti domiciliari questa mattina. "Ho anche capito dal presidente - diceva Tutino - che nessuno ti muovera', perche' separarci significa... sarebbe come una separazione... minchia, e' meglio che mi separo da mia moglie". E' a questo punto che Sampieri dice che "c'e' in gioco troppo", definendo tutto "stupendo, stupendo". Il rapporto tra i due viene definito "solido", da chi indaga, dal pm Luca Battinieri e dal Gip Giovanni Francolini, a tal punto che "Sampieri risulta essere sempre pronto ad assecondare le richieste di Tutino; puo' ritenersi che Sampieri tendesse a coltivare la propria relazione con il coindagato, verosimilmente per le entrature politiche (al massimo livello dell'amministrazione regionale) che il Tutino ha, per dir cosi', ostentato".

Crocetta "con lui non c'entro nulla" - "Non l'ho nominato io Tutino. Uno si rivolge a un medico perche' e' bravo, buono e religioso, non per altri motivi". Cosi' il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta rispondendo ai giornalisti sull'arresto del primario del reparto di Chirurgia plastica dell'ospedale Villa Sofia di Palermo, Matteo Tutino, ai domiciliari per truffa, peculato, abuso d'ufficio e falso. "I fatti che riguardano Tutino li affrontera' davanti alla giustizia -ha proseguito- i suoi reati non appartengono a me. Ci sono dei magistrati che seguiranno questo caso".

LE ACCUSE - Il primario Matteo Tutino, dell'ospedale Villa Sofia e' stato arrestato a Palermo dai carabinieri del Nas con l'accusa di aver svolto attivita' privata nel reparto che dirigeva. Nei confronti del medico, il Gip Giovanni Francolini ha disposto gli arresti domiciliari su richiesta del procuratore aggiunto Leonardo Agueci e del sostituto Luca Battinieri, a conclusione di un'indagine avviata nel 2013. L'indagato, direttore dell'unita' operativa complessa di Chirurgia plastica e maxillo facciale di un ospedale palermitano, secondo l'accusa eseguiva nella struttura pubblica interventi estetici non inclusi nei livelli essenziali di assistenza (lea) del servizio sanitario nazionale e ritenuti perio' riferibili ad attivita' libero professionale non consentita negli ospedali. Per queste prestazioni, secondo l'accusa, il medico si faceva pagare un compenso non dovuto dai pazienti, celandolo quale corrispettivo per prestazioni post operatorie, ovvero medicazioni, oltre a richiederne il rimborso al servizio sanitario regionale sulla base di documentazioni sanitarie e cartelle cliniche falsificate. I carabinieri del Nas hanno eseguito diverse perquisizioni in collaborazione con il Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Palermo. Le indagini, che proseguono per accertare ulteriori condotte illecite del primario e di suoi collaboratori.