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Cronache
Elezioni Csm, in gioco il futuro della giustizia. Da Di Matteo a Fasano:i nomi

Csm, cosa è successo// Le elezioni suppletive del 6 e 7 ottobre

Domenica e lunedì 6 e 7 ottobre ci sarà la prima delle due elezioni suppletive del Csm (la seconda l’8 e il 9 dicembre), indette dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Le toghe eleggeranno due consiglieri rappresentanti dei pubblici ministeri al posto dei dimissionari Antonio Lepre e Luigi Spina, toccati anche loro dall’inchiesta di Perugia su Luca Palamara. Una 'bufera' che ha provocato un 'terremoto' all'interno del Consiglio Superiore della Magistratura.

Csm, cosa è successo// I fatti che hanno portato alle elezioni suppletive del 6 e 7 ottobre

Secondo quanto ricostruito dall’accusa, una cordata composta da magistrati, politici, imprenditori e avvocati avrebbe tentato di pilotare le nomine dei capi delle procure. In particolare quella più ambita e prestigiosa a livello nazionale: la Procura di Roma, fino a qualche mese fa guidata da Giuseppe Pignatone. Grazie alle intercettazioni trasmesse dalla Procura di Perugia al Consiglio Superiore della Magistratura, sono emersi i colloqui tra il pubblico ministero Luca Palamara e altri interlocutori, per la spartizione delle nomine ai vertici degli uffici giudiziari. Una pratica che avrebbe determinato la distribuzione “uno a te uno a me” fra le correnti, con accordi che vanno oltre il Consiglio e che arrivano fino alla politica. Palamara (figura di spicco della corrente centrista di Unicost) avrebbe incontrato in un appuntamento notturno, Cosimo Ferri, leader ‘ombra’ di Magistratura Indipendente (la corrente dei conservatori) tra l’altro deputato del neopartito di Matteo Renzi Italia Viva. All’incontro avrebbe partecipato anche il dem Luca Lotti, imputato a Roma nel caso Consip e rinviato a giudizio proprio giovedì scorso. Presenti all’incontro sarebbero stati anche Morlini e Spina (Unicost), Cartoni, Lepre e Criscuoli (Magistratura Indipendente). Tutti dimissionari e sotto procedimento disciplinare.

Le correnti nel Csm

  • Autonomia e Indipendenza 
  • Area 
  • Unità per la Costituzione 
  • Magistratura Indipendente 
  • Magistratura Democratica 

Csm, cosa è successo// I togati candidati 

NINO DI MATTEO

Pm della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo. Risulta lui il favorito numero uno nonostante il rapporto ‘conflittuale’ con il Csm stesso. Una carriera fatta di inchieste antimafia a Caltanissetta e a Palermo. Storiche le condanne a pezzi dello Stato, ottenute in primo grado nel processo sulla trattativa Stato-mafia. Di Matteo si presenta come indipendente. “Anche da Davigo” come dice lui.

ANNA CANEPA

Pm della Direzione nazionale antimafia dal 2009 come Di Matteo. Ha combattuto a Gela, in Sicilia, la mafia degli “stiddari”. Segretaria di Magistratura Democratica, la corrente delle “toghe rosse”. Fautrice della nascita di Area, difende le correnti: “È il deficit di politica, e non l’eccesso, che ha lasciato spazio a personalismi e clientele, causando questo disastro…”

ALESSANDRO CRINI

Procuratore di Pisa, una carriera lunga 40anni e trascorsa per lo più a Firenze. Vicino a Unicost, ha collaborato sulle stragi del 1993. È stato tra i pm che hanno ottenuto la condanna di Mario Vanni e altri cosiddetti “compagni di merenda” nel processo ‘mostro di Firenze’.

FRANCESCO DE FALCO

Pm della Procura di Napoli, fa parte della Direzione distrettuale antimafia. Titolare dell’inchiesta sulla “paranza dei bambini” e sul clan Di Lauro di Secondigliano. “Non sono mai stato iscritto a una corrente” dice il magistrato. A sostenerlo gran parte di Unicost post Palamara.

ANTONIO D’AMATO

Procuratore aggiunto di Santa Maria Capua Vetere, coordina il dipartimento “crimini economici”. Una carriera divisa fra la Calabria e la Campania, pm a Napoli ai tempi del procuratore Agostino Cordova. Si dichiara ‘autonomo’ ma è iscritto a Magistratura Indipendente.

TIZIANA SICILIANO

Procuratore aggiunto a Milano, ha indagato per corruzione quasi tutte le cliniche private e gli ospedali pubblici lombardi. Pm dei casi Ruby 3 e Imane Fadil. Ha chiesto l’assoluzione su Cappato per istigazione al suicidio di Dj Fabo.

ANDREA LAURINO

Sostituto procuratore ad Ancona, pm del processo per bancarotta contro l'ex dg di Banca Marche, giudice tributario da due anni. È una candidatura indipendente.

FABRIZIO VANORIO

Pm della Procura di Napoli, membro della Direzione distrettuale antimafia. Si è occupato del clan dei Casalesi, in particolare dei suoi collegamenti con ambienti politici e imprenditoriali. È stato il pm, con i Woodcok nel processo sulla compravendita dei senatori con Berlusconi imputato. Ha difeso Carrano e lo stesso Woodcok, secondo lui “ingiustamente attaccati nel caso Consip”

PAOLA CAMERAN

È sostituto pg a Venezia. Da pm a Padova si è occupato di penale del lavoro e inchieste su discariche, valvole killer e amianto. Ha rinviato a giudizio gli ammiragli della Marina Militare per l’amianto sulle navi. A Trieste ha ottenuto le condanne per i morti da amianto a Monfalcone.

LORENZO LERARIO

Sostituto procuratore generale a Bari oggi e pm prima, sempre nella stessa procura, nella sezione criminalità economica e poi nella Dda, dove si è occupato di caporalato e di mafia del Gargano. 

FRANCESCO DE TOMMASI

Sostituto procuratore a Milano, ha già annunciato l’intenzione di creare un organo terzo per l’autoriforma del consiglio, elemento decisivo, secondo il candidato, per superare “il sistema delle correnti”. Obiettivo: tagliare compensi e immunità.

ALESSANDRO MILITA

Insieme a Piscitelli, Woodcock e Vanorio ha condotto il processo che ha portato alla condanna di Silvio Berlusconi per la compravendita dei senatori, poi caduta in prescrizione. Ha fatto condannare in primo grado a sette anni l’ex sottosegretario Pdl all’Economia, Nicola Cosentino, per concorso esterno in associazione camorristica.

GABRIELE MAZZOTTA

Fino a un anno fa procuratore aggiunto a Firenze, dove era già stato dal 1991 al 2010. Ha indagato sul crac della Fiorentina di Vittorio Cecchi Gori ma anche sugli insabbiamenti nell’inchiesta sul mostro di Firenze. Dal 2010 al 2018 sostituto procuratore generale in Cassazione.

SIMONA MAISTO

Si è occupata dell’inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, ma anche di tutela ambientale (gassificatore di Malagrotta) e infortuni sul lavoro. Si candida come indipendente.

GRAZIA ERREDE

Pm di Bari, si occupa di malattie professionali e infortuni sul lavoro. Ha ottenuto la condanna a due anni in primo grado a un noto medico dell’ospedale “Di Venere” accusato di assenteismo. È  stata giudice civile e penale tra Bari e Lecce, dove per un anno è stata coordinatrice del Tribunale del Riesame.

ANNA CHIARA FASANO

Pm a Nocera Inferiore (Salerno), si occupa soprattutto di pubblica amministrazione e ambiente. È stata Pm applicata alla Dda di Catanzaro a Paola (Calabria) per inchieste sul caporalato e i centri di accoglienza ad Amantea, su reati comuni e di pubblica amministrazione, su presunti abusi demaniali e sulla depurazione della fascia costiera calabrese.

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