"Si era fissato con la religione, voleva andare in Israele, arruolarsi nell'esercito e combattere contro i palestinesi, gli avevano negato il visto due volte e per questa ragione era anche andato a parlare col consolato israeliano". Parla, in una intervista al quotidiano Il tempo, Giovanni Ciallella, il proprietario della villetta all'Eur, al civico 86 di via Birmania, dove una 38enne ucraina è stata decapitata.
E intanto proseguono le indagini della Squadra Mobile, coordinate dalla procura della Repubblica, per chiarire ogni aspetto di quanto avvenuto nella mattinata di domenica nell'abitazione di via Birmania, all'Eur, che hanno portato all'omicidio della 38enne ucraina a colpi di coltello da parte di Federico Leonelli e il conseguente intervento degli agenti, costretti ad esplodere colpi d'arma da fuoco nei confronti dell'uomo per difendersi dai fendenti a loro indirizzati. Lo afferma la Questura di Roma in una nota in cui si precisa che Leonelli abitava da qualche tempo nell'abitazione di via Birmania come ospite del proprietario di casa conosciuto anni prima per motivi di lavoro: entrambi infatti operano nel settore dell'informatica.
Stando ai primi accertamenti, tra l'omicida e la sua vittima, al momento, non sembrerebbe esserci stato in passato alcun tipo di relazione. Le indagini, in attesa dell'esito dell'autopsia che e' stata disposta dalla procura, degli accertamenti balistici e della testimonianza del proprietario dell'abitazione, rientrato subito a Roma, proseguiranno per acquisire ulteriori elementi necessari per fare luce sulla vicenda.