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Cronache
Ex Officine Reggiane riqualificate. Vinci (FdI): “Sotto ci sono ancora bombe?”

E cosa dovrebbe fare allora il Comune?

Lafirenze: “Come fece con noi, dovrebbe rivolgersi alle autorità competenti, al quinto Reparto Infrastrutture di Padova che dipende dal genio della Difesa di Roma”.

La conferma della situazione problematica anche da Amos Conti, esperto di storia bellica locale, nel suo volume “Ventiduemila bombe su Reggio” che descrive con dovizia di particolari e documenti d’epoca il più grande bombardamento della seconda guerra mondiale sul territorio.

“La gente pensa che le bombe inesplose di 80 anni fa siano un residuato incapace di fare del male”, racconta ad Affari il segretario dell’ANVCG Roberto Serio, “in realtà sono più pericolose perché più instabili. Una mina anticarro che nel 1945 era progettata per esplodere con la pressione di un peso di 450 kg, quindi al passaggio di un carro, oggi esploderebbe al passaggio di una persona di 80 kg di peso”.

Come è accaduto qualche anno fa a Nicolas Marzolini, 26 anni che racconta la sua drammatica esperienza ad Affari. “Con due amici stavamo arando un campo per piantare patate, a Novalesa, in Val di Susa, avevamo 15 anni. Abbiamo trovato un oggetto rosso argentato che pensavamo fosse un lumino, era una bomba a mano. Con l’esplosione ho perso la mano destra e la vista, Lorenzo, l’altro mio amico, ha perso la vista. Il terzo nostro amico si è salvato perché era alle nostre spalle”.

“A 80 anni di distanza dalla Seconda Guerra mondiale troviamo ancora bombe di questa potenza. Pensi a cosa possono trovare oggi in Afghanistan, Iraq e cosa troveranno in Ucraina?”, si interroga Serio.

Pochi ne sono consapevoli ma il Belpaese è un ancora un territorio con una forte presenza di bombe sottoterra. Marzolini: “Nel 2022 sono stati bonificati in Italia 60.000 ordigni a terra e 20.000 in mare. Accade così più o meno ogni anno, con una media di 6-8 incidenti. L’anno scorso ci sono stati 2 morti, quest’anno un morto in provincia di Vicenza con un ordigno della prima guerra mondiale che una persona si è trovato in casa dentro un muro, una specie di cavo. L’ha tagliato col flessibile pensando ad uno spunzone, non sapendo fosse una bomba”

Oggi a Reggio Emilia la conferenza stampa del parlamentare e dell’associazione ANVCG per chiedere chiarezza sulla situazione.

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