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Garlasco, clamorosa svolta. La perizia: "C'è il Dna di Sempio sotto le unghie di Chiara Poggi"
La traccia genetica sarebbe comparabile e apparterrebbe alla linea maschile della famiglia dell'indagato

Garlasco, Sempio incastrato dal Dna sotto le unghie di Chiara: ecco che cosa cambia adesso
Nuova clamorosa svolta sul caso del delitto di Garlasco, la perizia disposta dal Tribunale di Pavia certifica che "c'è il Dna di Andrea Sempio sotto le unghie di Chiara". Lo scrive la perita del Tribunale di Pavia, Denise Albani che conferma così sostanzialmente quanto già stabilito da Carlo Previderè, consulente della Procura e anche dal genetista di Alberto Stasi, unico condannato in via definitiva per il delitto di Garlasco. Quel dna, secondo Albani, non solo è comparabile ma ha un'elevatissima percentuale di compatibilità con la linea maschile della famiglia di Sempio, indagato nella nuova inchiesta.
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La traccia biologica, considerata troppo degradata nel processo di appello ora è stata comparata grazie a una nuova tecnica adottata da Albani. Una metodica non disponibile nel 2014 quando il materiale genetico era stato estratto. Il dna non può indicare con certezza un individuo ma sarebbe sufficiente a identificare la componente maschile della famiglia.
I consulenti di Sempio parlano di "esiti sul Dna non rilevanti". Si tratta, per i tecnici, di dati biostatistici da cui risulta una compatibilità con l'aplotipo Y della linea paterna Sempio, ma sono risultati "non particolarmente forti" a livello statistico su un Dna "degradato, parziale, misto e non consolidato", oltre al tema del possibile "trasferimento" da un oggetto di quel profilo genetico, presente non da "contatto diretto". E' così che, da quanto si è saputo, la difesa di Andrea Sempio, coi consulenti Armando Palmegiani e Marina Baldi, nominati dai legali Angela Taccia e Liborio Cataliotti, valuta i dati della relazione biostatistica della perita Denise Albani nell'incidente probatorio sul caso Garlasco.
Anche i consulenti dei Poggi sono sulla stessa linea. Un risultato quando è "in condizioni di criticità e non è consolidato" - perché il perito Francesco De Stefano nell'appello bis a carico di Alberto Stasi "l'ha ripetuto e non ha avuto lo stesso esito" - non è un "dato scientifico attendibile". Se nel 2014 quel materiale genetico, trovato sulle unghie di Chiara, dopo le analisi fu dichiarato "non consolidato" e non comparabile, quei dati documentali parziali non possono essere usati per una valutazione biostatistica, come fatto dalla perita nell'incidente probatorio, perché non hanno validità "scientifica" e sono "nulli". Questa è la valutazione, da quanto si è saputo, dei consulenti della famiglia Poggi.
