Garlasco, l'avvocato di Stasi non ha dubbi sul dna di Sempio. E Giletti sbotta su Rai 3. VIDEO - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 11:43

Garlasco, l'avvocato di Stasi non ha dubbi sul dna di Sempio. E Giletti sbotta su Rai 3. VIDEO

A “Lo Stato delle Cose” Giletti parla di svolta pro-Stasi. De Rensis incalza: “Il DNA di Sempio su due mani, giravano con i guanti?”

Nuovo capitolo televisivo sul caso Garlasco a Lo Stato delle Cose su Rai3. Nella puntata del 1° dicembre, Massimo Giletti non ha nascosto il proprio turbamento davanti agli ultimi sviluppi sull’analisi del DNA trovato sotto le unghie di Chiara Poggi: «Questo mi sembra un segnale pro-Stasi», ha detto in apertura, facendo riferimento alle nuove perizie che non collocano Alberto Stasi sulla vittima e chiamano in causa la famiglia paterna di Andrea Sempio.

In studio si sono confrontati Antonio De Rensis, avvocato di Stasi, e la genetista Marina Baldi, consulente della difesa Sempio, oltre al direttore di Gente Umberto Brindani e alla giornalista Ilenia Petracalvina. Il dibattito si è subito acceso sulla questione cruciale: come spiegare la presenza del DNA attribuito alla linea Y dei Sempio su due mani diverse?
 

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La dottoressa Baldi ha invitato alla cautela, sostenendo che la compatibilità genetica con la famiglia Sempio era già emersa in passato e non rappresenterebbe una “novità assoluta”. Secondo la consulente, è plausibile una contaminazione indiretta, favorita dalla frequentazione della casa: oggetti condivisi, superfici di contatto, persino la sala settoria potrebbero aver contribuito al trasferimento della traccia.

Ma De Rensis ha replicato senza sconti: «Giravano con i guanti? È possibile che su tutti gli oggetti tocchi solo Sempio e non i familiari o Stasi?». L’avvocato ha insistito sulla logica probabilistica: la presenza su entrambe le mani renderebbe poco convincente l’ipotesi di una casualità diffusa. Giletti ha rincarato la dose: «Mi aspettavo di trovare il DNA di Stasi, visto che è in carcere».

Altro passaggio caldo: la versione dell’ex pm Mario Venditti sulla gestione delle intercettazioni. De Rensis ha ricostruito puntualmente le istanze e i dinieghi, sostenendo che l’accesso agli atti sarebbe stato prima autorizzato e poi bloccato, alimentando dubbi sulla trasparenza procedurale.

La trasmissione si è chiusa con una sensazione netta: il dossier genetico resta il crocevia dell’intera vicenda, ma le letture degli esperti divergono in modo radicale. Tra contaminazione e logica probabilistica, Gilarasco continua a dividere — e a riaprire domande che sembravano sepolte.