Brutta Calabria. Dopo il "cinghialone" (non) Gentile con la stampa...
Dopo il "cinghialone" di Cosenza -...Gentile con tutti, in primis con i suoi cari, ma aggressivo e minaccioso contro la libera stampa -è spuntato il Carneade di Catanzaro, assessore della Giunta del forzista Abramo, che amava, molto, la libertà sessuale, soprattutto la sua, e in cambio dispensava favori. Ma cosa aspettano le persone perbene - non sono un esercito, ma ci sono - che fanno politica in Calabria, a cacciare la feccia e a ripulire i partiti ? Non si rendono conto che queste squallide vicende sono degli spot micidiali contro tutta la Calabria, e la sua immagine, nel Paese e anche all'estero, ben più efficaci, in negativo, della sparate razziste di Borghezio contro il Sud sprecone, corrotto e clientelare? Il governatore della Regione, Scopelliti- che fa parte del partito del ministro dell'Interno, Alfano- e i Sindaci delle città capoluogo perché tacciono su tali, vergognosi episodi, che non sono affatto solo "fatti di colore", come li ha definiti una deputata di FI. E Matteino Renzi, sinora grande affabulatore- che ignora il Mezzogiorno, e le sue tante esigenze, ma che, alla segreteria del PD, è stato plebioscitato anche dai capi-elettori meridionali- dichiari quel che Veltroni, nel 2008, disse, solennemente, a proposito dei voti, provenienti dai clan mafiosi : noi non vogliamo, rifiutiamo il sostegno del vecchio e screditato notabilato meridionale ! Basta con lo scambio tra i consensi ai capi e il disco verde di costoro ai traffici in periferia. Questo circuito va troncato, altrimenti gli eterni Gattopardi continueranno a imperversare. E, definitivamente, la moneta cattiva scaccerà quella buona. E alle urne Beppe Grillo sarà preceduto da un "partito" più convincente del suo : quello del non voto e del rifiuto della politica. Di tutta la politica, da Re Giorgio all'assessore, magari onesto, del più sperduto paesino dell'Aspromonte.
Pietro Mancini