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Cronache
Giulia Schiff, combattente italiana al fronte ucraino, racconta la sua guerra

L'ex pilota Giulia Schiff, la combattente italiana al fronte ucraino, racconta la sua guerra

Torna sotto i riflettori Giulia Schiff, l'ex pilota veneziana che si è unita alle Forze Speciali della Legione Internazionale di Kiev, che ha concesso una lunga intervista al Corriere. La giovane racconta che continuerà a combattere questa guerra e spiega di aver rischiato la vita due volte durante gli scontri tra il fronte russo e ucraino. 

Chi è l'ex pilota dell'aeronautica Giulia Schiff

Giulia Schiff ha fatto parlare di sè per aver denunciato gli episodi di mobbing e nonnismo che ha subito da allieva durante la sua permanenza presso l'Accademia militare di Pozzuoli. Precisiamo che è ancora in corso un processo, dove sono coinvolti alcuni sottoufficiali dell'aeronautica indagati per lesioni pluriaggravate in concorso e ingiuria

L'Aeronautica ha espulso Giulia Schiff "per inattutudine militare e professionale", mentre lei non ha mai nascosto i suoi sospetti, vale a dire che il provvedimento fosse scattato proprio per la sua denuncia relativa all'accademia. Il caso ha suscitato un'enome clamore mediatico e un approfondimento anche da parte della trasmissione tv "Le Iene". La giovane 23enne è di Mira, in provincia di Venezia. 


Giulia Schiff ha deciso di scendere al fianco del popolo ucraino e combattere con loro

Allo scoppio del conflitto tra a Russia e l'Ucraina, Giulia Schiff ha deciso di arruolarsi come volontaria nelle Forze Speciali della Legione Internazionale, attualmente è in forza al team delle operazioni speciali Masada e non rientrerà fin quando il conflitto sarà terminato

Facciamo, però, un passo indietro di qualche mese, precisamente quando Giulia ha deciso di schierarsi e andare a combattere. Ecco tale azione la Schiff l'ha affidata ai social e anche in quel frangente lì l'opinione pubblica si è divisa in due. Ora, a poche ore dall'intrevista pubblicata dal Corriere, non solo abbiamo notizie della giovane che fa sapere di stare bene e di aver trovato anche l'amore al fronte, ma ci sono alcuni passaggi che non hanno convinto i lettori più attenti e scatenato nuove polemiche.

Giulia Schiff rimarrà a combattere e afferma: "Non c’è altro posto dove vorrei stare. Per ora è così poi si vedrà". Mentre circa il suo salario dichiara: "La paga è di mille euro al mese, poi ci sono gli extra per le missioni". Ecco su quest'ultimo punto molti si sono posti la domanda: vale la pena rischiare così tanto la propria vita? La ragazza ha chiarito che il rischio di morte è alto e per lei "agire è un dovere".

La legionaria Giulia Schiff non nasconde la paura e racconta di aver schivato la morte già due volte

"Negli ultimi venti giorni ho rischiato di essere uccisa due volte. Una volta eravamo in missione in direzione Kherson, il nostro veicolo blindato è finito sotto attacco ed è finito in un canale. Il casco si è strappato e ho battuto la testa". La seconda volta, invece, "era notte, stavamo tentando di infiltrarci in un villaggio occupato, i russi ci hanno individuato e hanno iniziato a bombardare. Io ero calma e ho aiutato i colleghi in difficoltà. Buttandomi a terra, ho sbattuto i denti sul mio fucile. La bomba di artiglieria più vicina mi è caduta a due o tre metri. In questa operazione sono morti 4 dei miei colleghi", racconta Giula Schiff. Anche questo punto non è molto chiaro, una bomba di artiglieria che esplode a distanza così ravvicinata, rimanere illesi è un vero miracolo.

La famiglia dall'Italia aspetta che Giulia Schiff torni ma...

La ragazza è consapevole del pericolo costante cui è esposta e non nasconde la sua paura. Mentre la sua famiglia, in Italia, attende il suo ritorno, ma lei non ha intenzione di lasciare l'Ucraina. Aggiunge che sua madre vorrebbe vederla già a casa, mentre il padre condivide la sua scelta. Poi, Giulia Schiff confessa di aver trovato l'amore al fronte: "Mi sono innamorata. Si tratta di un ragazzo metà ucraino e metà israeliano, che combatte nella sua stessa brigata. Ha 29 anni, è il miglior soldato che abbia incontrato e anche il miglior uomo. Siamo compagni anche sul campo e ci guardiamo le spalle l’un l’altro. Il suo nome di battaglia è Wolf e allora scherzando a volte ci chiamano Mrs e Mr Wolf, anche se in realtà il mio soprannome è Kida".


Come ha fatto Giulia Schiff ad arrivare a combattere in Ucraina?

La Schiff è l'unica donna italiana a combattere in Ucraina, nella sua divisione sono in due. soprattutto risponde a una delle domande più frequenti in merito alla sua scelta: come ha fatto ad arrivare in trincea? 
La giovane racconta di essersi appoggiata a una famiglia di attivisti a Zytomyr per potersi proporre come volontaria. Grazie a questo contatto è poi riuscita a parlare col sindaco e, successivamente, con l'ex ministro della Difesa.

"Mi hanno portata al quartier generale dell’intelligence a Kiev dove mi hanno sottoposta alla macchina della verità. Ero incaricata anche delle pubbliche relazioni. Mi sono addestrata con membri delle forze speciali di tutto il mondo, al poligono e sul campo. Sono stata a Irpin e Bucha. Dopo poco mi sono unita a Masada e sono stata a Kharkiv, poi con base a Dnipro nel Donbass: Bakhmut e Kramatorsk. Ora la nostra area è Mykolaiv", racconta l'ex pilota.


Quanto durerà la guerra?

Neppure la Schiff, che si trova sul campo di battaglia, può dirlo. "Potrebbe durare mesi o anni. Ora il fronte è piuttosto statico", spiega. "Pare che i russi abbiano riserve infinite di bombe e artiglieria. Si sono rintanati nei villaggi. Ma sono meno convinti di noi".

Negativa la sua opinione sui soldati russi che, a suo dire, "vivono nella menzogna". "L’altro giorno il mio comandante mi ha fatto vedere un video girato in Italia in cui si vede una manifestazione contro la guerra attaccata da filo russi", conclude. "Mi sono vergognata. Accusano gli ucraini di essere nazisti, ma i nazisti sono loro".
 

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