Giustizia, storica sentenza cadute sui sanpietrini. "Colpa di chi non guarda"
Il Tribunale di Milano assolve il Comune. Gli infortuni a causa dell'irregolarità del pavè diventano responsabilità di chi si fa male
Giustizia, storica sentenza cadute sul pavè. "Colpa di chi non guarda"
Una sentenza del Tribunale di Milano rischia di far giurisprudenza. Le cadute sul pavè non saranno più risarcite. Per il giudice la colpa è di chi non guarda la strada, basta condanne ai Comuni e risarcimento ai pedoni. Cause civili simili finora in linea generale - si legge sul Corriere della Sera - finivano con i giudici che, all’insegna di un concorso di colpa tra persona distratta e amministrazione custode della pavimentazione, spesso condannavano i Comuni a risarcire alcune migliaia di euro. Ma da adesso in poi, salvo casi rari di peculiare insidiosità, di norma chi inciampa nel pavé e si fa male non avrà più un euro dalle cause in Tribunale.
Il pavé - prosegue il Corriere - per il giudice che ha scritto la sentenza, è pavimentazione «per sua natura disconnessa e non uniforme, composta da masselli di superficie non omogenea accostati, contraddistinti anche da naturale usura. E a fronte di una cosa in custodia, connotata da pericolosità manifesta seppur contenuta, l’utente deve rispettare il minimale e generale obbligo di prudenza e diligenza, che consiste nel guardare attentamente dove posa i piedi, così da evitare il pericolo derivante dalla pavimentazione disconnessa».
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