Gli vendono un cellulare rotto. Ottiene giustizia solo dopo 3 anni - Affaritaliani.it

Cronache

Gli vendono un cellulare rotto. Ottiene giustizia solo dopo 3 anni

Antonio Amorosi

Gli vendono un cellulare rotto. Dopo 3 anni di proteste un giudice sancisce un risarcimento: costano più le spese legali che il risarcimento reale del danno

E' Natale, è Pasqua, è Ferragosto, ogni stagione è buona per trovare in un negozio di telefonia un’incredibile promo per comprare uno smartphone eccezionale ad un prezzo super scontato, che addirittura si può pagare a rate. Ma affrettandosi perché è ad esaurimento scorte. 

E’ la storia di cui chi scrive è stato testimone ad un processo.

 

Lo smartphone costa solo 118,90 euro. La compagnia che lo vende è Vodafone. Il malcapitato cliente lo compra e presto si ritrova dentro un’operazione commerciale che per lui è un incubo.

E’ il 15 luglio 2016. Il cliente tutto contento porta a casa il cellulare nuovo ma scopre poco dopo che non funziona e quindi lo riporta all'assistenza nel negozio dove risiede, Bologna, lasciandolo in riparazione. Lo chiamano per il ritiro e tutto felice torna in negozio perché il cellulare è stato riparato. Ma non è così. I tentativi di riparazione si ripetono per almeno 3 volte di seguito e a distanza di mesi. Alla quarta volta di vai e vieni in centro città, in cui ha già perso del tempo e soldi tra autobus, parcheggi, file e discussioni con l'ennesima commessa che qualsiasi cosa le dica sembra programmata per rispondere nello stesso modo, prova con il servizio clienti telefonico, al 190, e quello della pagina facebook della compagnia. Ma non arriva a niente se non a rimpalli continui o addirittura a una proposta di chiudere la vicenda con un cellulare rigenerato. Chiunque avrebbe desistito per 118,90 euro, buttato il cellulare nella spazzatura e compratone un altro. Ma non il nostro eroe che fa un giro di telefonate di tutte le associazioni che dovrebbero difendere i consumatori e scopre che bisogna almeno anticipare 30-50 euro per iniziare a discuterne. Ah ok! Funziona così!

 

Ma ha fortuna, si ricorda di un legale amico che ha anche un’associazione e non gli chiedono soldi in anticipo. Beh, almeno quello! Così fa un richiesta formale di risarcimento o sostituzione del cellulare, presentando contemporaneamente un esposto-denuncia presso una stazione dei carabinieri. La richiesta è semplice ed onesta: ha comprato un cellulare ma non funziona, quindi o Vodafone lo ripara o glielo sostituisce. Ma che!!! Non è così semplice!

 

La questione finisce davanti a un giudice di pace. La contestazione a Vodafone Italia spa è per l'inadempimento dell'articolo 129 e 130 del codice del consumo. Tra un rinvio per sciopero e un paio di sedute, in cui Vodafone non si presenta mai, passano più di due anni in tutto, e arriviamo a settembre 2018. Il giudice chiude la mediazione e si riserva di decidere. Perfetto, quindi è finita! Ma no, neanche per sogno! Bisogna aspettare che il giudice emetta la sentenza. Passa quasi un altro anno. A luglio 2019 sollecita per iscritto la cancelleria del tribunale perché né lui né l’avvocato hanno ricevuto comunicazioni di sorta. Così, dopo un pò riceve la sentenza e scopre la decisione: dopo tre anni di attesa Vodafone è stata condannata a risarcire il malcapitato ma deve dare 300 euro all'avvocato per le spese legali e 218,90 euro al consumatore danneggiato (100 euro in più rispetto al valore originario dello smartphone acquistato. Sentenza 2084/19, depositata in cancelleria a Bologna il 28 giugno 2019.

 

Un caso tipico che potrebbe accadere a chiunque compri un cellulare, qualunque sia il gestore, perchè il sistema di tutela del consumatore in Italia ha tempi biblici e non è gestito da un ente specifico, come nel caso del Corecom che si occupa di mediare contese sul traffico telefonico.

Un’epopea che non è un caso isolato. L'Italia è il terzo Paese al mondo per numero di telefonini e esistono catene di sant’Antonio di ogni genere, da facebook agli altri social network, che denunciano migliaia di casi simili e con tante compagnie telefonica diverse. Poche ricerche con la quantificazione del fenomeno e quasi nessun mezzo di difesa. La situazione è tale per cui il consumatore medio che ha speso cifre molto contenute venga portato a "buttare" il cellulare e a non insistere per vederselo risarcire, spendendo inutilmente altro denaro. 

 

Di seguito la posizione di Vodafone:

La vicenda riportata riguarda il malfunzionamento e la mancata sostituzione di uno smartphone acquistato presso un rivenditore Vodafone. Ci scusiamo per il disagio arrecato alla cliente e confermiamo che il caso è stato risolto e avviata la procedura di pagamento del dovuto risarcimento.