I bambini non vaccinati non entreranno a scuola. Ecco perché - Affaritaliani.it

Cronache

I bambini non vaccinati non entreranno a scuola. Ecco perché

I bambini non vaccinati potrebbero non entrare a scuola. Lo prevede il nuovo Piano vaccini 2016-2018, approvato oggi dalle Regioni. Il testo e' invariato rispetto alle anticipazioni delle scorse settimane, e ipotizza "l'obbligo di certificazione dell'avvenuta effettuazione delle vaccinazioni previste dal calendario per l'ingresso scolastico". Il Piano sara' ora sottoposto alla Stato-Regioni. 

Su questo punto, come anche per l'altro passaggio controverso sulle possibili sanzioni ai medici, il piano demanda la sua applicazione a nuove leggi sul tema: "Dal nuovo piano - si legge nel documento - potra' essere generata una normazione aggiornata, garantendo, peraltro, la protezione degli individui e delle comunita', con misure correlate", come ad esempio proprio l'obbligo di certificazione dell'avvenuta vaccinazione per l'iscrizione dei bambini a scuola e il percorso, di concerto con ordini professionali e associazioni, che potrebbe protare a sanzioni per i medici che sconsigliano le vaccinazioni.

Possibili sanzioni ai medici che sconsigliano i vaccini. Le Regioni hanno dato il via libera al Piano nazionale vaccini 2016-2018, nel quale si conferma l'indicazione emersa nei mesi scorsi. Il piano prevede "la ricognizione continua delle possibili violazioni del supporto alla pratica vaccinale e dell'offerta attiva delle vaccinazioni da parte dei medici e del personale sanitario dipendente e convenzionato con il servizio sanitario nazionale. Saranno concertati percorsi di audit e revisioni tra pari, con la collaborazione degli ordini professionali e delle associazioni professionali e sindacali che possano portare anche all'adozione di sanzioni disciplinari o contrattuali qualora ne venga ravvisata l'opportunita'". In un altro passaggio, il Piano condanna chiaramente i medici "infedeli": "Ogni operatore sanitario, e a maggior ragione chi svolge a qualsiasi titolo incarichi per conto del Servizio Sanitario Nazionale, e' eticamente obbligato ad informare, consigliare e promuovere le vaccinazioni in accordo alle piu' aggiornate evidenze scientifiche e alle strategie condivise a livello nazionale. La diffusione di informazioni non basate su prove scientifiche da parte di operatori sanitari e' moralmente deprecabile, costituisce grave infrazione alla deontologia professionale oltreche' essere contrattualmente e legalmente perseguibile".