I pm di Trani indagano sui vaccini: "Provocano l'autismo"
La procura di Trani ha aperto un'inchiesta per capire se esiste una relazione tra il vaccino trivalente non obbligatorio (anti-morbillo, rosolia e parotite) e l'insorgenza dell'autismo. Il fascicolo, al momento a carico di ignoti, ipotizza il reato di lesioni colpose gravissime e nasce dalla denuncia di alcuni genitori della zona di competenza della procura tranese. Ai loro figli e' stata diagnostica una sindrome autistica post vaccinale e, per questo, hanno deciso di interessare la magistratura. Il sostituto procuratore Michele Ruggiero ha delegato le indagini al Nas di Bari.
La decisione dei magistrati è stata motlo criticata dal mondo scientifico. La ''paura'' di una correlazione tra il vaccino trivalente non obbligatorio contro morbillo, parotite e rosolia (Mpr) e l'insorgenza dell'autismo è ''assolutamente immotivata''. E' questa la posizione espressa, ad esempio, dal presidente della Società italiana di pediatria (Sip), Giovanni Corsello, dopo l'indagine avviata dalla procura di Trani, a seguito della denuncia di una famiglia, per accertare se vi sia un nesso di causalità tra la vaccinazione e l'insorgenza di questa malattia. ''Non c'è alcuna prova scientifica che metta in correlazione autismo e vaccinazioni. Studi sono stati fatti e altri studi sono in corso - spiega Corsello - e non hanno evidenziato alcun legame''. Al contrario, sottolinea, ''il fatto che alcuni diano come acquisita una correlazione che scientificamente non è provata rischia di ridurre le copertura vaccinali, con il pericolo concreto che possano riemergere malattie gravi ad oggi quasi scomparse''. Proprio tali paure, denuncia il presidente Sip, ''negli ultimi due anni hanno portato ad una riduzione della copertura vaccinale per il morbillo, e questo ci preoccupa poichè, se la copertura scende sotto il livello del 90-95% della popolazione, aumenta il pericolo di epidemie''.