A- A+
Cronache
Iaccarino (Federalberghi), a giugno calo delle presenze in Campania del 90%

“La burrasca del Covid-19 è ancora in corso e continua a flagellare il sistema dell’ospitalità italiana”: così il presidente nazionale di Federalberghi, Bernabò Bocca, commenta i dati dell’osservatorio dell’associazione che monitora mensilmente un campione di circa duemila alberghi. In Italia, a giugno 2020, le presenze turistiche si sono ridotte di circa l’80% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La situazione è ancora più grave in Campania dove, nel mese scorso, le presenze risultano diminuite addirittura del 90%. “Il governo deve prendere coscienza della situazione drammatica che il turismo nazionale, in particolare quello campano, sta vivendo", evidenzia Costanzo Iaccarino, vicepresidente nazionale e presidente regionale di Federalberghi.  “Le presenze sono diminuite vertiginosamente a causa del Covid e, in autunno, migliaia di lavoratori rischiano di trovarsi senza lavoro e senza un sussidio. Perciò bisogna modificare la Naspi e prevedere un sostegno per i lavoratori almeno fino alla prossima primavera. Altrimenti la situazione rischia di complicarsi ulteriormente sotto il profilo sociale”.

Determinante è il blocco del turismo estero: “La Campania è da sempre buen retiro di inglesi, statunitensi e tedeschi che quest’anno sono completamenti assenti”, aggiunge Iaccarino. “Il problema è che la loro assenza non è compensata dall’arrivo di turisti provenienti da altri Paese. Ed è impensabile che le imprese turistiche della nostra regione possano reggersi soltanto grazie al turismo domestico”. La riduzione delle presenze appare ancora più preoccupante se si pensa che la durata media del soggiorno dei pochi ospiti registrati in Campania, a giugno, non ha superato le due notti. Dopo la fine del lockdown, inoltre, molti alberghi si sono visti costretti a non riaprire, mentre per quelli attivi le camere occupate non superano il 20% del totale.

Di qui l’allarme lanciato dai vertici regionali di Federalberghi: “Tutte le imprese turistiche sono consapevoli del fatto che chiuderanno il bilancio del 2020 in perdita: non solo gli alberghi, ma anche le agenzie di viaggio, i ristoranti, le aziende di trasporto e le altre inserite nella filiera. Nonostante ciò, centinaia di imprenditori hanno scelto di rimboccarsi le maniche e di riaprire le rispettive strutture per tenere alto il nome della Campania nel settore dell’ospitalità. Strumenti come i buoni vacanza sono farraginosi e quindi poco utili, perché alle imprese non serve credito d’imposta ma liquidità. Quindi pretendiamo che si trovi una soluzione vera e concreta per salvare il turismo: non abbiamo bisogno dei soliti pannicelli caldi ai quali la politica ci ha abituato”.

Commenti
    Tags:
    hotelturismostranierialberghi
    Iscriviti al nostro canale WhatsApp





    in evidenza
    Tra gli uomini più invidiati del momento: ecco chi è il marito manager di Annalisa

    Ritratto di Francesco Muglia

    Tra gli uomini più invidiati del momento: ecco chi è il marito manager di Annalisa

    
    in vetrina
    Affari in rete

    Affari in rete





    motori
    Mercedes Celebra 100 Anni dalla Vittoria alla Targa Florio

    Mercedes Celebra 100 Anni dalla Vittoria alla Targa Florio

    Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

    © 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

    Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

    Contatti

    Cookie Policy Privacy Policy

    Cambia il consenso

    Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.