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Cronache
Il ’Cigno nero’ in Italia con le nostre incapacità ed irresponsabilità

La preoccupazione negli Stati Uniti per il Coronavirus è in crescita. Sicuramente gli americani ascoltano con attenzione i messaggi del Governo e le televisioni aumentano i dibattiti ma tutti invitano a parlare professionisti con uno skills ben precisi: epidemiologi, infettivologi, pneumologi. A parlare di Coronavirus sono solo persone competenti,. E il Governo parla ufficialmente con tre persone, il Presidente Donald Trump, il vicepresidente Michael Pence, nominato capo del team di crisi, e Anthony Fauci, direttore dell’Istituto Nazionale delle Malattie Allergiche ed Infettive e membro del comitato di crisi della Casa Bianca.

Il Cigno Nero in un' Italia incapace ed irresponsabile

Certo qualche errore lo stanno facendo, dal ritardo nel sostituire lotti di tamponi ‘non soddisfacenti’, al definire regole chiare per farli ( prima solo ai malati negli ospedali, poi anche al personale medico per finire a tutti quelli che hanno un ordine scritto dal proprio medico) ma l’impressione generale è che il Governo stia muovendosi nella maniera più professionale possibile. E gli americani stanno, per il momento, rispondendo. Non vedi più gente che si abbraccia per strada, ad esempio, e nemmeno persone che si danno la mano. Tutti hanno capito che il Coronavirus ha bisogno per vivere di essere ospitato da qualcuno, e quel qualcuno siamo noi. Dobbiamo conoscere cosa fare per difenderci.

Se il Governo decidesse di ‘chiudere’ un’area (e prima di prendere una decisione del genere comunque ci penserebbe due volte), i cittadini seguirebbero le regole in maniera seria e normale.

Certo normale, perché qui la maggior parte della gente rispetta le regole considerandolo un dovere di ogni cittadino.

Purtroppo, e lo sappiamo tutti, il rispetto delle regole nel nostro Paese è una chimera, come pure sperare di avere al Governo persone che, pur avendo buona volontà, proprio non riescono a trasmettere fiducia. Unica eccezione il Presidente Mattarella ma che purtroppo è troppo ‘lontano’ dal campo per incidere veramente.

Da dimenticare le prime prime misure agli inizi dell’epidemia con membri del Governo che litigavano tra loro, come pure da dimenticare i messaggi contrastanti da parte di tutti e pure un assoluto non controllo di una larga parte della stampa. Una stampa che ha continuato ad enfatizzare senza pudore qualsiasi notizia facendo terrorismo mediatico.

Il Cigno Nero in un'Italia incapace ed irresponsabile

Quando titoli della morte del primo medico italiano per il virus e solo alla fine del pezzo confermi che la povera vittima è morta per una grave malattia sei un ‘criminale mediatico’. E se questo modus operandi è ripetuto e continuo il panico si trasmette molto più del virus.

Ed infatti al primo accenno di allarme orde di persone hanno preso d’assalto e svuotato  supermercati peggio che nel tempo di guerra.

I messaggi sono stati così poco chiari e la gente li ha avvertiti con così poca fiducia che tanti sono persino andati a sciare e al ritorno si sono trovati con un riscontro di contagio.

I documenti importanti come la ‘chiusura’ dell’intera Lombardia sono stati così secretati che tante persone venutene a conoscenza in anticipo hanno riempito all’inverosimile treni per il sud. Idioti al cubo e irresponsabili al quadrato.

Ecco la vera epidemia che nessun vaccino può’ combattere in Italia è quella trasmessa da due virus: quella dell’incapacità e dell’irresponsabilità.

E’ questo il nostro ‘Cigno nero’, quello che in finanza è considerato un evento disastroso ed imprevedibile, una specie di  11 settembre.

Nel nostro Paese la tempesta perfetta è provocata da onde pericolose ed altissime che si chiamano incapacità ed irresponsabilità.

Ora possiamo sperare solo nella buona sorte e nell'incredibile sforzo di tutto il personale sanitario.

Auguriamoci che, ancora una volta, lo stellone italico ci venga a dare una mano. Speriamolo davvero.

  

 

 

 

 

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