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Cronache
Il video choc al corteo. Salvini in piazzale Loreto diventa un remix da ballo

Che differenza c’è tra la minaccia antisemita di un nazista e questo? 

E’ 12 ottobre scorso e il corteo sfila per la zona est di Milano verso il centro di permanenza per il rimpatrio di via Corelli. E’ una manifestazione promigranti aperta dallo striscione “Contro i Cpr e i decreti sicurezza. Giustizia sociale, giustizia climatica, diritti per tutte e tutti”, firmato #Oltreiconfini. Confini liberi e giustizia sociale, un messaggio di apertura, positivo nelle intenzioni degli organizzatori, anche se di critica ai decreti governativi voluti soprattutto dal leader leghista Matteo Salvini. Eppure mentre il corteo avanza dalle casse davanti allo striscione (su un furgone che anticipa i manifestanti a piedi) parte un inedito remix e si sente la voce di Salvini ripetere gli insulti che riceve ogni giorno: "Salvini muori, Salvini crepa, Salvini bastardo, Salvini infame, sparate a Salvini, Salvini appeso a testa in giù, Salvini piazzale Loreto". Parte la musica tecno. I ragazzi delle prime file, molto giovani, mischiati a gente più adulta, ridono.

 

Le frasi di minaccia contro Salvini si miscelano alla musica. Qualcuno già saltella al ritmo tecno. La voce di Salvini cadenza gli stacchi e ripete "Salvini muori, Salvini crepa, Salvini infame, sparate a Salvini, Salvini appeso a testa in giù, Salvini piazzale Loreto”. Dietro lo striscione molte bandiere pro curdi, tenute dai manifestanti (italianissimi). La gente balla e salta in allegria inneggiando al contenuto delle frasi. 

 

L’aspetto più singolare di tutta la vicenda, viste anche le bandiere che fanno capolino nel corteo, è che l’intervento in parlamento più duro in difesa del popolo curdo è stato fatto proprio da un leghista, Giancarlo Giorgetti.

 

Il video, girato da Davide Bevilacqua, che potere vedere qui e che è stato pubblicato dal portale localteam.it anche su Facebook, raccoglie quasi subito più di un migliaio di commenti, molti sul tono di Felice C.: “Che patetici vanno avanti a forza di slogan ma privi di contenuti. Quel che mi lascia perplesso è che tutta questa gente si è fatta indottrinare di falsità, perché se capissero che chi li manovra li sta portando nel baratro non sarebbero lì a fare gli scalmanati (riferito soprattutto ai giovani).” O Roberto T.: “Ma non c'avete un c.... da fare.…...Che popolo di m....Povera nostra Italia, senza orgoglio, senza un'identità nazionale. Vergogna!!”. Ma anche Sabrina M: “Che vergogna, se questo è il movimento mi vergogno solo del pensiero di far parte. I toni vanno sempre moderati e creare un refrain di questo calibro sa molto di lavaggio del cervello”. 

 

Ora immaginate cosa succederebbe in Italia se al posto del nome Salvini vi fossero quelli chessò di Nicola Zingaretti, Paolo Gentiloni, Laura Boldrini o Matteo Renzi. Le tv invocherebbero l’immediato intervento della forza pubblica e a sanzioni per gli organizzatori. Su tutti i canali ci sarebbero dibattiti sulla violenza e sulle frasi ignobili che affiancano un corteo in Italia. Invece niente. Non accade proprio nulla.

 

I contenuti degli organizzatori della manifestazione si leggono nel volantino che l’ha indetta e possono essere condivisibili o meno ma ancora distanti da questa sorta di gogna neonazista manifestatasi nel corteo a ritmo di musica tecno: “sicurezza, legalità e decoro: il nuovo terrorismo psicologico di Stato, a colpi non più di bombe alla stazione, ma di post su facebook e fakenews, per rievocare il baubau atavico dell’’uomo nero’”. Poi altre analisi più o meno strampalate sul fatto che in Italia ci sia un regime. Di conseguenza invocare piazzale Loreto, i cadaveri di Mussolini, la Petacci e dei gerarchi fascisti sospesi al traliccio per Salvini, è legittimo.

 

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