"In Puglia un’amministrazione sotto tiro al giorno". Tra minacce e solitudine, l’ombra lunga delle mafie - Affaritaliani.it

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"In Puglia un’amministrazione sotto tiro al giorno". Tra minacce e solitudine, l’ombra lunga delle mafie

Nel 2024 la Puglia è la terza regione più colpita dalle intimidazioni a sindaci e assessori, con Lecce e Foggia a guidare la classifica dei casi. Avviso Pubblico: “Isolamento degli innocenti, spavalderia dei mafiosi. Servono misure concrete e scorte media

di redazione

"In Puglia un’amministrazione sotto tiro al giorno". Tra minacce e solitudine, l’ombra lunga delle mafie

In Puglia la democrazia locale vive sotto minaccia quotidiana. Lo certifica il 15° Rapporto “Amministratori sotto tiro” di Avviso Pubblico: 41 atti di intimidazione censiti nel 2024, in crescita rispetto ai 32 dell’anno precedente, facendo della Puglia la terza regione più colpita dopo Sicilia e Calabria, a pari con la Campania. Lecce (16 casi) e Foggia (14) da sole concentrano oltre il 70% delle minacce. Dal proiettile anonimo recapitato all’assessore regionale allo Sviluppo economico Alessandro Delli Noci e all’onorevole Claudio Stefanazzi a Lecce, all’aggressione al padre del sindaco di Foggia Giuseppe Nobile, fino alle minacce contro i sindaci di Melissano, Peschici e Cellamare, il fenomeno si muove tra violenze fisiche, richieste estorsive mascherate da “aiuti per le famiglie dei carcerati” e intimidazioni via social. Episodi che si legano spesso alla lotta alla gestione criminale dei rifiuti o all’abbattimento di immobili abusivi.

"In Puglia oltre il 62% dei Comuni ha subito almeno un’intimidazione negli ultimi 15 anni, il dato più alto d’Italia. Una ferita che indebolisce la rappresentanza democratica e isola gli amministratori onesti", commenta Pierpaolo d’Arienzo, coordinatore regionale di Avviso Pubblico e sindaco di Monte Sant’Angelo, lui stesso più volte bersaglio di minacce. E lancia un appello: "Servono fondi per proteggere chi serve le comunità, sostegni legali e psicologici, scorte mediatiche per rompere l’isolamento e percorsi di educazione alla legalità".

Accanto a lui, Michele Abbaticchio, vicepresidente di Avviso Pubblico ed ex sindaco di Bitonto, denuncia "una preoccupante rassegnazione, con casi come Cellamare, Castrigliano e Melissano che mostrano la solitudine degli innocenti contro la spavalderia dei mafiosi. Le forze dell’ordine non possono costruire da sole la coscienza civile collettiva, senza la quale non si va da nessuna parte". Una minaccia al giorno, tra la Capitanata e il Salento, con le mafie che continuano a colpire il cuore dei piccoli Comuni pugliesi, dove la democrazia resiste, ma sempre più spesso nella solitudine. La criminalità cerca di intimidire chi si oppone al malaffare. E la società civile, troppo spesso, resta a guardare.