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Cronache
L'Ue lancia a Napoli la rete di prevenzione dei disastri naturali

Si chiama “rescEU” ed è il programma della lanciato dalla Commissione europea per affrontare i disastri naturali, sostenere i Paesi ma anche migliorare la risposta e la prevenzione delle protezioni civili e degli organi competenti. Un programma voluto fortemente in agenda dal presidente Jean-Claude Juncker e che vedrà domani a Napoli (Mostra d’Oltremare) la costituzione delle rete europea nel corso di un workshop sulla gestione dei disastri ambientali. Non è un caso che i lavori si tengano nella città partenopea, ritenuta altamente sismica, stretta tra il Vesuvio e la caldera dei Campi Flegrei. Ad aprire la giornata, voluta all’ombra del Vesuvio da Giuseppe Oliviero, consigliere delegato della Mostra d'Oltremare ma anche vicepresidente dell'Ueapme (l'associazione europea della piccole e medie imprese artigiane) sarà un videomessagggio di Christos Stylianides, commissario europeo per la gestione delle crisi e gli aiuti umanitari. Stylianides  illustrerà i principi a cui si ispira il progetto di prevenzione e sostegno europeo ai Paesi membri in caso di uragani, terremoti, epidemie, inondazioni e incendi boschivi.                                                                       Il programma punta a creare una rete di protezione civile tra i Paesi membri e a rafforzare gli scambi di metodologie di prevenzione e risposta. RescEu prevede anche un fondo finanziario per affrontare le conseguenze dei disastri naturali che ha visto morire nel 2017 oltre 200 persone in Europa e più di un milione di ettari di foreste distrutti dal fuoco. In particolare in Italia, Francia, Spagna, Grecia, Croazia. L’iniziativa, che occupa una posizione di primo piano nel programma del presidente Juncker per un'Europa che protegge, è stata elaborata sulla scia della serie di catastrofi naturali più complesse e frequenti che ha gravemente colpito molti paesi europei negli ultimi anni. Un elemento fondamentale della proposta è proprio rescEU, una riserva europea di capacità di protezione, di cui fanno parte ad esempio gli aerei da utilizzare contro gli incendi boschivi, i sistemi speciali di pompaggio, le squadre di ricerca e soccorso in ambiente urbano, gli ospedali da campo e le unità mediche di pronto intervento. Queste capacità, che andranno ad integrare le risorse nazionali, saranno gestite e mobilitate dalla Commissione europea per aiutare i paesi colpiti da catastrofi, quali inondazioni, incendi boschivi, terremoti e epidemie. Juncker ha più volte sottolineato che l’Europa non può rimanere in disparte quando gli  Stati membri sono colpiti da calamità naturali e hanno bisogno di aiuto. “Nessun paese europeo è al riparo dalle catastrofi naturali, che sono ormai diventate una normalità. Quando si verifica una catastrofe, l'Unione europea dev’essere in grado di offrire di più delle sue sentite condoglianze. L'Europa è il continente della solidarietà e noi dobbiamo essere meglio preparati di prima e più rapidi nel portare aiuto agli Stati membri in prima linea”.

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junckercampi flegreivesuvioincendi
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