Condannato all'ergastolo per il duplice omicidio dei genitori, Benno Neumair insegna scacchi in carcere. La nuova vita  - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 14:55

Condannato all'ergastolo per il duplice omicidio dei genitori, Benno Neumair insegna scacchi in carcere. La nuova vita 

Uscito dal regime di isolamento a fine settembre, Benno insegna a giocare a scacchi agli altri detenuti. L'incarico gli è stato dato dalla direttrice del carcere

di Alessia Federica Acquaviva

Benno Neumair, il percorso di giustizia riparativa dopo la condanna all'ergastolo 

Quasi cinque anni dopo il tragico omicidio dei genitori, Benno Neumair, 34 anni, sta scontando l'ergastolo nel carcere di Montorio a Verona. Condannato per aver strangolato, con un cordino d'arrampicata, il padre Peter Neumair e la madre Laura Perselli il 4 gennaio 2021 a Bolzano, e aver poi gettato i corpi nell'Adige, era stato accusato dalla stessa sorella dell’omicidio dei genitori. Nonostante le sue iniziali proteste d'innocenza e costretto a confessare dopo il ritrovamento dei due corpi, fu condannato all’ergastolo per duplice omicidio.

Oggi, la sua vita in prigione è segnata da una routine più attiva. Uscito dal regime di isolamento a fine settembre, Benno insegna a giocare a scacchi agli altri detenuti, un incarico assegnatogli dalla direttrice del carcere. "Sa giocare molto bene e gli scacchi aiutano a superare la monotonia", ha spiegato il suo avvocato Flavio Moccia. Benno collabora con la struttura penitenziaria e si è reso disponibile per attività interne.

In seguito all’avviamento di un percorso di giustizia riparativa a settembre 2023, ha riallacciando contatti con due zie che lo visitano regolarmente. Tuttavia, i rapporti con la sorella Madè e la zia Carla Perselli, che si erano costituite parte civile al processo, restano ancora tesi. "Un percorso di giustizia riparativa passerebbe necessariamente attraverso il riconoscimento delle proprie responsabilità. Cosa che ad oggi non è avvenuta ", ha dichiarato Carlo Bertacchi, legale di Madè. Elena Valenti, avvocato di Carla, ha aggiunto: "Nemmeno una lettera di scuse, il pentimento, ad oggi, non c’è stato”.

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