"Levati, devo entrare in quel locale". Prende a pugni il soccorritore del 118 - Affaritaliani.it

Cronache

"Levati, devo entrare in quel locale". Prende a pugni il soccorritore del 118

Porto Cervo, picchiato mentre aiuta un ragazzo che sta male

L’ambulanza era ferma all’ingresso della discoteca, a terra un ragazzo che stava male, i volontari del 118 erano accorsi per soccorrerlo. Ma un turista non ha voluto attendere qualche minuto, l’ambulanza ostruiva il passaggio e lui — erano le 5 del mattino — non voleva perdere il gran finale al Just Cavalli, disco music fino all’alba. È sceso dall’auto: «Spostatevi. Fatemi passare! Mi rovinate la vacanza!». Un operatore ha cercato di dissuaderlo: «Abbia pazienza qualche minuto, stiamo finendo l’intervento». Risposta: «Levati di mezzo» seguita da un pugno. Parapiglia, intervento di altri volontari, finale con il turista che, risalito sull’auto, ha accelerato rischiando di investirli ed è fuggito.

La notte di Ferragosto - si legge su www.corriere.it - si è conclusa con Pietro Paolo Cossu all’ospedale: frattura scomposta al setto nasale, volto tumefatto, 15 giorni di cura. E il turista denunciato dai carabinieri di Porto Cervo per interruzione di pubblico servizio, lesioni e altri reati per i quali si è attivata la Procura di Tempio Pausania. Di lui si sa che ha 32 anni ed è romano. La sua identità verrà probabilmente tenuta riservata, per prudenza, dopo le migliaia di post sui social, quasi tutti di sardi furiosi, molti decisi a «dargli una lezione».

Pietro Paolo Cossu, 50 anni, tre figli, è ritornato a casa. Per decenni volontario, dal 2007 assunto come autista soccorritore dall’associazione Arzachena Agosto 89, presidente Salvatore Locci: «È una brava persona. Forte, ma non farebbe male a una mosca».

Con il Billionaire, il Sotto e il Sopravento, il Just Cavalli, che si affaccia sul Golfo del Pevero, è tra i locali più esclusivi della Costa Smeralda, 200 euro cena di Ferragosto, più di 6 mila per un privé. Ricorda Cossu: «Ci hanno chiamato verso le 5, un ragazzo era fuori della discoteca, sembrava in coma etilico. Abbiamo iniziato a soccorrerlo. È arrivata questa Mercedes gialla, cercava di infilarsi rischiando di investire anche il ragazzo a terra. Ho detto all’uomo che guidava: non c’è spazio, siamo in emergenza, ma finiamo subito. Lui gridava e a un tratto ha detto: “Mi avete rotto i c... Sgombrate, mi state rovinando la vacanza”. Ha aperto lo sportello e mi ha sferrato un pugno. Ho provato a proteggermi con le braccia, siamo scivolati per terra». Davanti al Just Cavalli c’erano centinaia di persone. «Sono intervenuti i buttafuori e hanno evitato che finisse in zuffa. Lui insultava: “Ti aspetto, non ti basta? Vieni che ti do il resto”. Io non ho reagito, sarei passato dalla ragione al torto».

Qualcuno ha preso il numero di targa dell’auto, che si è allontanata. «I suoi amici erano almeno 4, una, forse la sua ragazza, mi ha apostrofato: “Sei contento? Cadendo ha rovinato l’orologio da 5 mila euro”. Io ero lì sanguinante e lei pensava all’orologio...». All’alba è tutto finito, anche la musica. «Nessuno dei responsabili era cliente della discoteca» precisa il Just Cavalli. Intanto su Facebook è una valanga di post: i moderati («vergogna»), le richieste di arresto, i risentiti («turisti così meglio stiano a casa»), i vendicativi: «Ti aspettiamo alla nave, un giorno dovrai imbarcarti e non potrai nasconderti in quell’auto gialla».