Cronache
Messina Denaro, la dolce vita da latitante tra spiagge, cene e tatuaggi
Le cure dal dentista in centro a Palermo, il mare all'Addaura e la conoscenza coi Graviano. Il boss ha vissuto da "uomo libero"
Messina Denaro, una latitanza da "uomo libero"
La latitanza di Matteo Messina Denaro non è esattamente stata trascorsa tutta in un bunker. "Si muoveva da uomo libero e senza paura il boss più ricercato in Italia, accusato di essere uno stragista, un sicario dei corleonesi, un “affarista”, potendo permettersi il lusso, sfidando lo Stato. E lo ha fatto per molti anni", scrive oggi Repubblica.
"Nel capoluogo aveva il suo dentista, il tatuatore nel centro della città, il mare e le amicizie. Non solo, il boss morto a settembre, parlando ai pm ammette per la prima volta che di professione faceva «il mafioso», ma teneva a dire che la sua vita «non è stata solo mafiosità, sarebbe riduttivo…». Per oltre dieci anni Messina Denaro frequenta lo stesso studio dentistico in via Belgio, zona residenziale alle porte di Palermo. «Ma il dentista non sa nulla di me, mi sono sempre presentato con il nome di Corseri o Curseri, di cui avevo anche il documento»" si legge su Repubblica.
Nell'interrogatorio prima di morire "per la prima volta ammette di conoscere i fratelli Graviano, boss di Brancaccio, con i quali ha condiviso il periodo stragista, e pure Salvatore Riina". Ma poi rivendica: «Le mie amicizie non iniziano e finiscono solo nel mondo che considerate mafioso, no, non è così», spiega il capomafia e aggiunge: «Le mie amicizie erano trasversali». Sempre secondo Repubblica, "le indagini hanno accertato che fino all’estate del 2022 si accompagnava a una donna che lo portava in uno stabilimento balneare all’Addaura, sulla costa palermitana. U Siccu svela ai pm che evitava di frequentare posti in cui potevano esserci altri mafiosi, «per una mia forma di protezione», per paura di essere riconosciuto". E racconta poi di essersi fatto anche diversi tatuaggi.