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Cronache
Stresa, "E' caduta una cabina della funivia". La prima telefonata ai militari
(Lapresse)

Mottarone, "è caduta una cabina della funivia di Stresa. Stiamo mandando tutti i mezzi che riusciamo a recuperare". Intorno alle 12 del 23 maggio un'operatrice del 118 pronuncia queste parole in linea con i carabinieri di Verbania

Dopo che il presidente del tribunale di Verbania Luigi Montefusco ha riassegnato il caso al Gip Titolare Elena Ceriotti, estromettendo dal procedimento la Gip supplente Donatella Banci Buonamici, è emersa la prima telefonata del 118 ai carabinieri di Verbania in cui un'operatrice dà l'allarme. "Siamo in cima al Mottarone, non sappiamo esattamente dove. All'interno ci sono almeno sei persone, sicuramente gravissime". Dall'altra parte risponde il militare dell'Arma: "Verbania, carabinieri". "Stiamo mandando mezzi a Stresa, non so se vi hanno detto", continua la donna, poi si interrompe mentre tenta di avere ulteriori informazioni. Il carabiniere intanto lancia l'allarme: "Vai verso Stresa, appena so altre notizie ti dico. Al momento so che è caduta una cabina della funivia ma non so dove. Un attimo che ho il 118 in linea". 

Quando riprende la comunicazione: "La cabina è caduta in mezzo al bosco, non sappiamo esattamente dove, il collega è ancora al telefono, ora allertiamo anche il Sasp (Corpo Nazionale Soccorso Alpino E Speleologico, ndr) perché pare che non sia raggiungibile via terra, all'interno c'erano almeno sei persone". Poi conclude: "Devo salutarla perché mi devo gestire tutta l'emergenza". "Appena possibile mi fate sapere l'altezza?" raccomanda il carabiniere. 

Intanto la questione del Gip sostituito in corso d'opera, dopo che aveva scarcerato due indagati su tre, rimane in mano al consiglio giudiziario della Corte d'appello di Torino. Oltre a ricostruire con esattezza l'accaduto cercherà di capire se vi sia stata o meno una "disfunzione" nel corretto funzionamento dell'ufficio e, nel caso, inoltrare una segnalazione al Csm. Gli avvocati sono sul piede di guerra. Alcuni dei difensori fanno sapere di stare valutando se chiedere lo spostamento dell'inchiesta in un'altra sede per "legittima suspicione".

La Camera penale di Verbania ha proclamato lo stato di agitazione con una giornata di astensione dalle udienze (il 22 giugno), a cui si sono associate quelle di Torino, Alessandria, Novara e Vercelli. Da Roma l'Unione delle Camere penali chiosa: "Un Paese nel quale può accadere che un Giudice che adotta decisioni sgradite all'Accusa venga bruscamente eliminato dallo scenario processuale è un Paese che calpesta la Costituzione". 

Banci Buonamici il 29 maggio si era autoassegnata l'udienza di convalida dei fermi - al termine della quale aveva clamorosamente bocciato gran parte delle tesi della procura di Verbania - perché la giudice Palomba, che a sua volta sostituiva la collega Ceriotti assente fino al 31 maggio, era impegnata in un altro processo. Prese la decisione dopo aver "sentito" Montefusco. Il quale però ha eccepito che l'autoassegnazione, "se giustificata dalla convalida del fermo, non è conforme alle regole di distribuzione degli affari" all'interno dell'ufficio.

Bisogna rispettare una tabella messa a punto dal tribunale il 1/o febbraio, quando una "grave sofferenza dell'ufficio gip dottoressa Ceriotti evidenziato nella nota del procuratore della Repubblica" aveva provocato una piccola rivoluzione, riporta Ansa. Ma Banci Buonamici entrava in gioco, in teoria, come supporto alla collega Palomba solo per le cosiddette "udienze di smistamento". La sostituzione (il subentro della Ceriotti) è arrivata mentre la giudice stava decidendo se accogliere o meno la richiesta di incidente probatorio presentata da uno degli avvocati difensori: un atto alla quale la procura di Verbania si era opposta con forza.

I pm hanno anche presentato al tribunale del riesame di Torino l'appello contro le due scarcerazioni, affermando che il materiale raccolto nell'ultima settimana consente di mettere a fuoco le responsabilità non solo del caposervizio Gabriele Tadini (l'unico agli arresti domiciliari) ma anche del gestore Luigi Nerini e del direttore Enrico Perocchio. 

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