NAPOLI/ Chiesto il rinvio a giudizio a Berlusconi per la compravendita di senatori. Bondi: "Le responsabilità sono mie"
La Procura di Napoli ha chiesto il rinvio a giudizio di Silvio Berlusconi per la vicenda della presunta compravendita dei senatori. Analoga richiesta è stata formulata per l'ex senatore Sergio De Gregorio e l'ex direttore dell'Avanti Valter Lavitola. De Gregorio, a Palazzo Madama con l'Idv, aveva ammesso durante un interrogatorio di aver ricevuto due milioni in nero e per lui era stato chiesto il rinvio a giudizio immediato. Una precedente richiesta di rito immediato avanzata dai pm era stata respinta a marzo dal gip Marina Cimma, che non aveva ravvisato gli elementi necessari per l'adozione di tale procedura. Per questo i pm hanno deciso di procedere con la richiesta di giudizio ordinario.
L'accusa è di corruzione e finanziamento illecito per il passaggio di De Gregorio al centrodestra al momento di affossare il governo Prodi, nel 2006. Secondo l'accusa Berlusconi avrebbe fatto della corruzione un metodo per sottrarre voti in parlamento al centrosinistra. La richiesta è stata trasmessa all'ufficio gip e l'assegnazione del fascicolo avverrà nei prossimi giorni. L'indagine è coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Greco e dai pm Vincenzo Piscitelli, Henry John Woodcock, Alessandro Milita e Fabrizio Vanorio.
BONDI/ "L'inchiesta di Napoli, che punta a coinvolgere il Presidente Silvio Berlusconi in una vicenda esclusivamente di carattere politico, non ha alcun fondamento e comunque tutte le responsabilita' dell'opera di convincimento politico che abbiamo esercitato, cosi' come del resto fu fatto analogamente da parte di tutte le altre parti politiche, nei confronti di esponenti politici si deve ricondurre alla mia responsabilita' di coordinatore di Forza Italia e successivamente del Pdl". Lo afferma in una nota il coordinatore del Pdl, Sandro Bondi, che conclude: "Tutto cio' emergera' con assoluta evidenza quando saro' chiamato dalla procura di Napoli a deporre su tutta la questione".