Sequestrati 121 panetti di tritolo da un relitto della II Guerra Mondiale
Centoventuno panetti di tritolo da 200 grammi ciascuno sono stati recuperati dalla stiva del relitto della nave 'Laura C.', affondata durante la seconda guerra mondiale, nel tratto di mare antistante Saline di Montebello Jonico. La Polizia ha sequestrato i panetti di esplosivo, materialmente recuperati dei sommozzatori della marina militare italiana, in forza al comsubin di La Spezia. Le indagini sono coordinate dalla procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria.
I sommozzatori hanno recuperato un totale di 24 kg e 200 grammi di esplosivo dalle tre stive della Laura C., la nave mercantile utilizzata per trasporti bellici durante la seconda guerra mondiale e inabissata davanti alle coste di Saline di Montebello Jonico. Il capitano della nave, che trasportava tritolo e altri mezzi bellici in Africa, dopo avere subito il siluramento tento' di avvicinare il piu' possibile la nave alla costa, per mettere in salvo i marinai. La nave si inabisso' con la prua rivolta alla costa, a 50 metri di profondita' . Da allora, ma lo si e' scoperto solo a meta' anni 90, la "Laura C" era diventata la "polveriera" della 'ndrangheta.
Piu' volte si era tentato, invano, di disarmarla del micidiale carico, ma ironia della sorte, il tritolo e' un tipo di esplosivo che si conserva ancora meglio in acqua. Questa volta, con un'operazione coordinata dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, delegata alla Polizia di Stato, e che ha visto impegnata anche la Prefettura, l'operazione e' stata eseguita dall'elite della marina militare, i sommozzatori del Raggruppamento Teseo Tesei del Comsubin di La Spezia. Nonostante l'impiego di 15 tra i subacquei meglio addestrati del mondo, si e' potuto recuperare 121 panetti, ma in fondo al mare restano ancora tonnellate di esplosivo. Un calcolo esatto e' impossibile, non si sa quanto tritolo esattamente giaccia ancora nelle tre stive, conoscendo quel dato si potrebbe anche scoprire quanto ne ha sottratto la 'ndrangheta. Tritolo dello stesso tipo, trafugato da un piroscafo affondato a largo delle coste siciliane, fu utilizzato per l'attentato di Capaci, in cui persero la vita il giudice Falcone, la compagna e la sua scorta. I dettagli dell'operazione sono stati illustrati stamani dal Questore Guido Longo, il quale ha spiegato che i subacquei si sono spinti al limite estremo, "piu' di cosi' - ha detto - impossibile fare senza mettere a repentaglio la loro stessa vita". Adesso si tentera' di occultare una volta per sempre l'ingresso, gia' angusto e che richiede particolare perizia, alle tre stive.