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Cronache
Nella Baia di Manila nelle Filippine si pesca più plastica che pesci

Mentre il Canada ha deciso di vietare tutto il monouso di plastica dal 2021 altri paesi stanno soffocando nella plastica.

Soprattutto i mari dell’Asia soffrono in maniera particolare per due fattori: la rapidissima crescita economica e l’incuria nel gettare i residui plastici nel mare.

Filippine un caso simbolo di malambiente

Le Filippine sono un caso simbolo di questo dramma.

Alcuni pescatori di Manila, ad esempio, ricordano con nostalgia quando nella Baia, gettavano le reti con i loro padri nella baia e le raccoglievano con abbondanti pesci. Ora la pesca è sempre abbondante ma nelle reti si trova più plastica che pesci.

‘Prima si potevano pescare fino a cinque chili di pesce per volta, ora si raccolgono quasi 10 chili ma la maggior parte è solo spazzatura’ dicono con disagio e rimpianto

 

 

Una delle cause principali è stata la crescita enorme della popolazione nei dintorni della città, ben 13 milioni di persone censite nel 2015, che vivono in una delle aree più densamente popolate al mondo.

Ma il problema della densità non è l’unico.

Il problema principale e’ quello che le multinazionali hanno chiamato ‘economia dell’involucro’, in spagnolo l’economia del sobre. Un modello di consumo dove si promuovono prodotti in piccoli contenitori monouso.

Filippine un caso simbolo di malambiente. La negativa economia dell'involucro

 

Questo ha permesso a molte persone indigenti di avere a disposizione prodotti di base come caffè e shampoo ma ha aperto la strada ad una vera e propria distruzione dell’ambiente.

Ogni giorno i filippini gettano spazzatura non biodegradabile per più di 160 milioni di unità, 48 milioni di sacchetti e 45 milioni di borse di plastica usate per il cibo.

 

Ovviamente tutto questo porta a soffocare il mare che si sta trasformando in una grande area di rifiuti.

Secondo la ONG ‘Ocean Conservancy’ le Filippine sono il terzo paese al mondo per gettare plastica nel mare.

Nel gruppo  si trovano anche Cina , Indonesia, Vietnam e Thailandia.

 

Le previsioni per il futuro però non sono rosee per questi paesi. Infatti si calcola che entro il 2050 la produzione di plastica quadruplicherà rischiando di avere più plastica che pesci negli oceani.

Una coltre di vari centimetri composta da bottiglia e vasi di plastica, borse, e piccoli involucri, latte, scarpe il tutto in materiali non biodegradabili.

 

Un tappeto di spazzatura che si mangia il mare e il lavoro di milioni di persone.

 

Le soluzioni al momento nelle Filippine, in particolare il lavoro di volontari che cercano di ripulire, è assolutamente inutile.

 

E il mare, in quelle aree e non solo, si sta velocemente spegnendo ma pure vendicando dello sfascio che sta subendo.

L’economia del mere, il turismo e i pescatori sono le prime realtà a soffrirne pesantemente.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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