Omicidio Salento, "Sonia se l'è cercata. Non la picchiavo più da due mesi" - Affaritaliani.it

Cronache

Omicidio Salento, "Sonia se l'è cercata. Non la picchiavo più da due mesi"

Ha risposto a tutte le domande del gip Giulia Proto e ammesso le sue colpe: "Sono stato io", avrebbe detto. Resta in carcere con convalida del fermo, dunque, Salvatore Carfora, il 39enne di Torre Annunziata che lunedi' sera ha ucciso con 20 coltellate a Specchia Gallone (Lecce), la sua ex Sonia di Maggio, 29 anni.

Come riporta Il Quotidiano di Puglia, Carfora resta in carcere poiché - ha rilevato il giudice - potrebbe ammazzare ancora: “Due morti che camminano”, uno dei messaggi inviati a Francesco Damiano, di Minervino, nuovo compagno di Sonia. «Appare oltremodo sconvolgente la lucida freddezza del fermato che, nel corso dell'interrogatorio di garanzia, ha raccontato gli eventi senza scomporsi», scrive il giudice nell'ordinanza. «Senza un'emozione, senza un minimo di repisiscenza. Le sue parole avevano come fine ultimo quello di evidenziare che Sonia “se l'era cercata”: era inaccettabile che fino al 27 dicembre erano stati insieme e che già due giorni dopo avesse un nuovo compagno, conosciuto all'insaputa sui social. Era inaccettabile che la donna non volesse stare più con lui, nonostante negli ultimi due mesi non l'avesse più percossa. Ed era normale per lui pretendere che la sua compagna non lavorasse perché, essendo una bella ragazza, gli uomini la guardavano. Sonia non doveva lavorare e non doveva uscire senza di lui, ma soprattutto non doveva permettersi di rifarsi una vita con un altro uomo».

Ieri sera una manifestazione si è tenuta a Minervino, in segno di solidarieta' alla ragazza e alla sua famiglia, organizzata dall'amministrazione. Non una vera fiaccolata, a causa delle restrizioni da Covid, ma un momento di riflessione cui ha partecipato la madre della 29enne.