I sensi a primavera. A otto ragazzi di Montalto di Castro ribollivano nella primavera di sei anni fa
Dicono che a primavera si risvegliano i sensi. A otto ragazzi di Montalto di Castro, poco più che quindicenni, i sensi ribollivano nella primavera di sei anni fa, ed invece di masturbarsi santamente e sanamente, i sensi li sfogarono su una coetanea, violentandola per ben tre ore. Poiché non erano deficienti, sicuramente tutti sapevano che stavano compiendo un’azione nefanda, forse però nessuno si rendeva conto che stavano uccidendo nell’anima la compagna, che stavano rovinando per sempre la sua esistenza.
Quei ragazzi, a causa del grave delitto commesso, avrebbero dovuto avere, e dovrebbero avere ancora oggi, a distanza di tempo, una vita difficile nella comunità del paese. Ed invece stranamente la gente si è schierata dalla parte dei delinquenti e la vita è stata resa impossibile alla vittima. Il fatto non ha una spiegazione. Ed è strano che neppure uno dei violentatori sia stato indotto dalle famiglie o da persone oneste del paese, a comprendere il male fatto, a chiedere perdono alla vittima, accettandone le conseguenze.
Non capisco come soprattutto le donne tutte del paese non si siano schierate compatte dalla parte di chi ha subito violenza. Sarebbe stata una consolazione per la vittima innocente. Non capisco gli insegnanti di Montalto di Castro, e non capisco i sacerdoti di Montalto: in chiesa, durante la predica, hanno mai ammonito tutti coloro che in qualche modo hanno continuato a fare violenza alla ragazza? Non c’è spiegazione. No, non c’è spiegazione.
Renato Pierri