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Il Pandoro-gate diventa traccia d’esame in Tunisia: gli studenti analizzano il caso Ferragni
"L'influencer sta faticando a mantenere il proprio prestigio dopo uno scandalo su una 'torta' natalizia, che ha innescato un'indagine per frode, lasciando il suo impero sull'orlo del baratro", si legge nella prova d’esame

Chiara Ferragni e il Pandoro-Gate diventano quesiti di esame alla maturità tunisina
In Tunisia, il famoso Pandoro-gate, che ha travolto Chiara Ferragni nel 2022, è diventato oggetto di una traccia d’esame di maturità, chiedendo agli studenti di analizzare il celeberrimo scandalo che segnò la fine dell’impero e la perdita di ingenti guadagni per l’imprenditrice digitale.
Si tratta, in particolare della prova della sezione Economia, proposta in lingua inglese, dal ministero tunisino dell'Educazione all'esame di maturità. A diffondere la notizia è stata la pagina Facebook tunisina 'Lyceena', specializzata in tematiche scolastiche.
Dopo una descrizione sommaria della figura di Chiara Ferragni, della sua reputazione pubblica e della sua influenza sui social media, il testo si focalizza sulle conseguenze dello scandalo: "L'influencer sta faticando a mantenere il proprio prestigio dopo uno scandalo su una 'torta' natalizia, che ha innescato un'indagine per frode, lasciando il suo impero sull'orlo del baratro".
"La torta a marchio Ferragni - si legge - aveva un prezzo di 9 euro, quasi il triplo della versione standard. Balocco ha affermato che i ricavi derivanti dalle torte sarebbero stati devoluti a un ospedale pediatrico di Torino". Tuttavia, viene sottolineato che l’azienda produttrice, Balocco, aveva donato 50.000 euro prima del lancio, senza ulteriori contributi successivi. "A dicembre, l'autorità ha inflitto pesanti multe a Ferragni e al proprietario dell'azienda, Balocco. Dopo settimane di dibattito in Italia, la procura ha dichiarato di aver avviato un'indagine su Ferragni e Balocco per frode aggravata".
La traccia prosegue citando il video di scuse pubblicato sui social da Chiara Ferragni, in cui l'imprenditrice ha cercato di giustificare l’accaduto definendolo "un errore di comunicazione", dichiarando, inoltre, la volontà di donare all'ospedale il milione di euro guadagnato con la campagna.
Successivamente al caso Pandoro-gate, "l'autorità italiana ha approvato nuove norme rigorose per migliorare la trasparenza dei post sui social media prodotti da influencer con oltre 1 milione di follower - si spiega - la pubblicità deve essere etichettata in modo più esplicito per renderla riconoscibile al lettore, altrimenti gli influencer rischiano multe fino a 600.000 euro".
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