Papa Francesco ai rom: "Colpa nostra se vostri bimbi soffrono" - Affaritaliani.it

Cronache

Papa Francesco ai rom: "Colpa nostra se vostri bimbi soffrono"

Troppo spesso nei campi nomadi e negli altri insediamenti di rom e sinti "i bambini muoiono di freddo o tra le fiamme, o diventano oggetti in mano a persone depravate, i giovani e le donne sono coinvolti nel traffico di droga o di esseri umani. E questo perche' spesso cadiamo nell'indifferenza e nell'incapacita' di accettare costumi e modi di vita diversi dai nostri". Lo ha denunciato Papa Francesco nell'udienza concessa oggi 5 mila zingari delle etnie rome sinti giunti da tutto il mondo. "Non vogliamo piu' assistere a queste tragedie familiari", ha detto assicurando di essere personalmente a conoscenza delle difficolta' del popolo gitano.

"Visitando alcune parrocchie romane, nelle periferie della citta', ho avuto modo - ha raccontato il Papa - di sentire i vostri problemi, le vostre inquietudini, e ho constatato che interpellano non soltanto la Chiesa, ma anche le autorita' locali. Ho potuto vedere le condizioni precarie in cui vivono molti di voi, dovute alla trascuratezza e alla mancanza di lavoro e dei necessari mezzi di sussistenza". "Cio' contrasta - ha scandito Bergoglio - col diritto di ogni persona ad una vita dignitosa, a un lavoro dignitoso, all'istruzione e all'assistenza sanitaria". "L'ordine morale e quello sociale impongono - ha affermato - che ogni essere umano possa godere dei diritti fondamentali e debba rispondere ai propri doveri". Secondo Papa Francesco "su questa base e' possibile costruire una convivenza pacifica, in cui le diverse culture e tradizioni custodiscono i rispettivi valori in atteggiamento non di chiusura e contrapposizione, ma di dialogo e integrazione".

"Cari amici, non date ai mezzi di comunicazione e all'opinione pubblica occasioni per parlare male di voi". Lo ha chiesto Papa Francesco ai 5 mila zingari delle etnie rom e e sinti che ha ricevuto con tutti gli onori in Vaticano. "Vorrei - ha detto loro - che anche per il vostro popolo si desse inizio a una nuova storia. Che si volti pagina! E' arrivato il tempo di sradicare pregiudizi secolari, preconcetti e reciproche diffidenze che spesso sono alla base della discriminazione, del razzismo e della xenofobia".